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Il Lanciavicchio propone “Sinfonia dei Cafoni”

Lo spettacolo teatrale che si ispira al celebre romanzo siloniano "Fontamara" verrà messo in scena il 1 Dicembre per gli studenti di Avezzano

Continua la fortunata tournée dello spettacolo ‘Fontamara’ del Teatro Lanciavicchio che negli ultimi anni ha allestito l’opera tratta dal romanzo siloniano nei teatri di tutta Italia: dopo Milano, Bergamo, Livorno, e nella Casa Museo Cervi a Gattatico (RE) (dove l’opera ha ricevuto il premio FESTIVAL DI RESISTENZA) in questi giorni è al Teatro TORDINONA di Roma, e ovunque riscuote entusiastici apprezzamenti da parte di critica e pubblico.
Lo spettacolo FONTAMARA, una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo e Teatro Lanciavicchio con la visionaria regia di Antonio Silvagni, ha la preziosa riscrittura di Francesco Niccolini ( già autore di Marco Paolini, Vetrano e Randisi, Alessio Boni e altri numerosi interpreti) che per l’adattamento teatrale ha ricevuto IL PREMIO SILONE. Gli interpreti Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio e Giacomo Vallozza riescono a dare vera vita e grande spessore ai personaggi di Silone, trasmettendo profonde emozioni, regalando agli spettatori un’esperienza teatrale indimenticabile.

In un’epica dimensione di popolo prende vita il racconto di Fontamara, e modella da subito un racconto corale, una sorta di sinfonia a più voci, in cui il mondo dei cafoni, di tutti quei lavoratori della terra di ieri e di oggi si affolla sul palcoscenico per dare testimonianza di una strage, forse di un genocidio. Come in una sorta di Giudizio Universale, quattro cafoni sono immobili davanti a un cumulo di terra, la stessa che hanno lavorato per una vita o dalla quale forse sono appena risorti, e si stagliano in uno spazio vuoto, attraversato solo da nebbia, che li avvolge e a volte li nasconde. E in questa atmosfera rarefatta, quasi mitica, danno la loro testimonianza ricostruendo le prevaricazioni dei potenti del latifondo Torlonia e le violenze dei fascisti nel paesino di FONTAMARA. Ma non sono soli. A richiamarli in vita, e a dare loro la parola, quella che non hanno mai avuto in vita, è il personaggio che Silone nel romanzo chiama ‘Il Figlio’: è un figlio dei cafoni del Fucino, ma oggi è un ragazzo con la pelle scura che lavora quella stessa terra e approda al palco sceso chissà da quale barcone del mare per rievocare quella strage lontana, ma ancora drammaticamente attuale.

L’interpretazione straordinaria degli attori trascina l’attenzione del pubblico nella storia di Berardo Viola e il suo sfortunato paese, e ha reso ancora più forte la potente denuncia di ingiustizie sociali e la lotta per la dignità umana descritte nel testo di Silone, temi purtroppo ancora attuali e universali
Ma oltre agli spettatori dei teatri italiani, il Teatro Lanciavicchio che ha da sempre una predilezione per le nuove generazioni alle quali dedica molto del proprio lavoro artistico; quindi dopo aver incontrato al Teatro Flaiano di Pescara (con il Florian Teatro) le scolaresche delle scuole superiori riproporrà lo spettacolo FONTAMARA all’interno del Progetto TEATRO FUTURO, FORMAZIONE DEL PUBBLICO E EDUCAZIONE ALLA VISIONE sviluppato in collaborazione con il Comune di Avezzano. L’appuntamento è al Teatro dei Marsi per il 1 dicembre alle ore 10,30; allo spettacolo seguirà lo SPAZIO TALK, un momento di incontro tra studenti e un esperto dell’opera siloniana quale il Professor Benedetto di Pietro, che risponderà alle domande degli studenti e delle studentesse.

Francesco Niccolini autore della riscrittura dell’opera siloniana racconta il valore che ancora oggi rende il romanzo di Ignazio Silone attuale : “Quando vent’anni fa ho avuto la fortuna di lavorare con Marco Paolini e Gabriele Vacis al Racconto del Vajont, uno dei capitoli più duri da studiare e al tempo stesso esempio di coraggio e forza morale, è stata la lettura dell’arringa dell’accusa, scritta dall’avvocato Sandro Canestrini, ora novantaquattrenne: ne fece un piccolo libro, un autentico pamphlet, che intitolò Vajont: genocidio di poveri. Ecco, tornando a Fontamara a distanza di tanti anni, e con molti chilometri e incontri belli e tragici sulle spalle, penso che questo romanzo capolavoro sia un altro capitolo fondamentale per chi ha deciso di raccontare quel genocidio. Ora, insieme agli attori cafoni come si definiscono loro stessi del Teatro Lanciavicchio e ad Antonio Silvagni, provo a portare quelle voci e quei fantasmi sul palcoscenico”.

LO SPETTACOLO FONTAMARA del Teatro Lanciavicchio/ ecoprodotto con il Teatro Stabile d’Abruzzo E’ STATO PREMIATO
• Premiato al FESTIVAL DI RESISTENZA 2019, Casa Museo Cervi
• PREMIO SILONE 2019 a Francesco Niccolini per la riscrittura dell’opera siloniana

COMUNICATO STAMPA

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