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Il “Vitruvio” a Roma tra cultura ed illusione

I ragazzi delle classi quinte si sono recati in gita a Roma, alla mostra di Escher al Palazzo Bonaparte

“Siete davvero sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto?” Questa è una delle tante domande che i ragazzi delle classi 5B, 5I, 5Q del Liceo Scientifico M.V. Pollione si sono posti nella giornata del 24 gennaio a Roma, in visita alla mostra di Escher al Palazzo Bonaparte. I ragazzi dopo aver passeggiato nella magnifica cornice Romana, si sono immersi nella mostra dell’artista olandese, dove hanno ammirato le sue fantastiche litografie e xilografie. Tra le stampe del genio, che è un artista ma che a partire dagli anni Sessanta è stato particolarmente lodato innanzitutto dalla comunità dei Matematici, si puó apprezzare una larga spazialità tematica, che va da l’illusione ottica, alla geometria euclidea, alla rappresentazione dei paesini arroccati sulle montagne abruzzesi come Opi, Castrovalva e Scanno. Il contrasto bianco/nero delle stampe di Escher ha donato ai ragazzi un senso di mistero e curiosità facendoli immergere in una sensazione di ignoto colmata da momenti di estasi e fascino.

Successivamente le classi, assieme alle professoresse Paola Babbo, Barbara D’Angeli, Claudia Di Biase e Marina Michetti, si sono dirette verso le scuderie del Quirinale per entrare e osservare la mistica mostra dedicata al celebre autore italiano, Italo Calvino, al Favoloso Calvino. Attraverso le opere esposte e spiegate da preparatissime guide, si è riusciti a connettersi con l’eredità duratura di Calvino apprezzando la sua capacità di rendere l’ordinario, straordinario. Attraverso numerose opere di artisti contemporanei la riflessione è andata verso l’ambiente, la sua ingiusta rovina e la necessità di agire per salvarla. Rilevanti sono poi gli affascinanti aneddoti sulla vita dell’autore, i quali svelano il processo creativo dietro le sue opere tra le quali “Il Visconte dimezzato” e le “Città invisibili” che permettono ai lettori un viaggio nell’immaginazione. Calvino ha davvero insegnato un altro modo di guardare e cioè abitare il mondo. I ragazzi sono stati entusiasti della bellissima esperienza all’insegna dell’Arte e della Letteratura, tra illusione e infinito.

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