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La notte dei focaracci ad Avezzano

La tradizione in onore della Madonna di Pietraquaria

Un secolo e mezzo di storia, tanto è vecchia la tradizione dei fuochi che gli abitanti di Avezzano dedicano ogni anno alla Madonna di Pietraquaria, la protettrice della città, molto amata anche dagli abitanti dei paesi circostanti. La leggenda narra di una disputa tra gli abitanti di Cese e di Avezzano, in lite per “accaparrarsi” le grazie della Vergine, con gli avezzanesi che per indicare alla Madonna quale fosse il lato giusto al quale rivolgersi, pensarono bene di accendere i grandi falò che poi sono entrati nella tradizione della sera del 26 aprile. E così, come ormai accade da tempo immemorabile, anche stasera all’imbrunire verrà accesa la fiaccolata sul monte Salviano, sul classico percorso della via Crucis, mentre tutto intorno alla periferia cittadina, sono stati predisposti i famosi focaracci, per la composizione dei quali bisogna però rispettare regole precise. Nei tempi passati, infatti, non era raro veder bruciare materassi e vecchi pneumatici che inquinavano aria e suolo in maniera pesantissima. Da qualche anno, il comune ha dettato regole che devono essere rispettate alla lettera, pena anche denunce penali e multe salatissime. Insieme alla dimensione dei falò, bisogna accertarsi che a bruciare sia soltanto materiale legnoso proveniente da potature di alberi o legname già tagliato e di dimensioni adeguate. E a margine della festa religiosa, è prevista anche una competizione sportiva organizzata dalle locali società di atletica, con una fiaccolata che metterà in lizza i partecipanti che si ritroveranno a piazza Castello alle ore 18,00 per salire in autobus fino al santuario e ridiscendere successivamente per fare tappa presso i focaracci delle principali parrocchie cittadine.

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