Scoppia la polemica all’Aquila per una foto d’epoca affissa nella sala conferenze di Palazzo Margherita.
L’immagine, in bianco e nero, rappresenta uno scorcio storico della cittร : Piazza Palazzo. Nei pressi del monumento dedicato a Sallustio c’รจ un bambino che saluta con la mano destra tesa verso l’alto. Un gesto che ha sollevato l’ira del giovane consigliere di opposizione Lorenzo Rotellini, che sui social ha postato l’immagine, scatenando un dibattito sul tema.
“Due sono le cose – ha spiegato su Facebook Rotellini o si toglie questa foto (testuale: “o si spicca sta roba”), o entro stasera una bella denuncia per apologia di fascismo. Tic toc“.
Il post ha ricevuto decine di commenti e l’opinione pubblica รจ tornata nuovamente a dividersi.
Immediata la replica del vice sindaco Raffaele Daniele, che detiene la delega alla Ricostruzione dei beni pubblici.
“Il consigliere Lorenzo Rotellini non perde occasione per alimentare, inutilmente, odio e rancore in cittร fomentando sterili polemiche che creano contrapposizioni in clima quasi da guelfi e ghibellini – ha sottolineato Daniele in una nota – La foto d’epoca a cui fa riferimento fa parte di una serie di immagini rinvenute a Palazzo Fibbioni nei giorni del trasloco degli uffici a Palazzo Margherita. Oltre quella riportata dall’esponente di opposizione e scattata a Piazza Palazzo ve ne sono altre, tutte in bianco e nero e tutte raffiguranti luoghi e spazi iconici della cittร , affisse allโingresso, nei corridoi, nella sala commissioni e nella sala conferenze della sede municipale”.
“Degli โaffreschi fotograficiโ rappresentativi di una cittร che fu, di fatto ereditati da passate amministrazioni, e che ci รจ sembrato giusto mettere a disposizione e far conoscere alla comunitร – ha aggiunto – Sono tutte fotografie che fanno parte del portato storico di questa terra e che nessuna cancel culture puรฒ eliminare“.
“E, contrariamente a quanto affermato da Rotellini, non vi รจ alcuna apologia di fascismo. Ad essere immortalato in primo piano vi รจ un bambino, non un gerarca in camicia nera o un rappresentante di una dittatura che non il sottoscritto ma la storia ha definitivamente archiviato e che nessuno di questa amministrazione ha intenzione di difendere o, tantomeno, rievocare nel nome di ideologie che appartengono al secolo scorso e, pertanto, al passato”, ha concludo il vice sindaco.
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