“Biondi è come il soldato giapponese che si accorse dopo trent’anni che la seconda guerra mondiale era finita: continua a dire che L’Aquila è una città sicura ma, oramai, è stato smentito persino dal suo partito.
Prima è stato Luigi Faccia, eletto con una civica del sindaco, a chiedere l’intervento dell’esercito; poi, il vice coordinatore di Forza Italia, Daniele D’Angelo, ha parlato addirittura di ‘camorra di basso rango’; infine, il segretario cittadino della Lega, Giorgio Fioravanti, è arrivato ad invocare la ‘celere in tenuta antisommossa’.
Con colpevole ritardo, la maggioranza di destra si è finalmente accorta che c’è un problema ordine pubblico da affrontare, sebbene come forze di opposizione già lo scorso anno avessimo proposto, con un odg, una visione organica che affrontasse gli aspetti di pericolosità assieme alle questioni di organizzazione della città e delle sue politiche sociali.
Ora, provano a correre ai ripari: ieri, la Lega si è presentata in Commissione con una delibera priva di motivazioni che intende estendere il ricorso al daspo urbano a tutto il territorio compreso dentro le mura, alle piazze delle frazioni e ad altri luoghi considerari sensibili.
Nient’altro che un ‘manifesto’ elettorale per dare fiato alla comunicazione della coalizione di destra verso le prossime elezioni regionali. Il daspo è talmente un’azione efficace che, da quando è stato recepito dal Comune dell’Aquila nel 2019, è stato utilizzato solo una volta.
Fratelli d’Italia invece – dopo aver chiesto una riunione urgente della III Commissione, convocata ad horas dal presidente Frullo, di solito distratto almeno sulle richieste delle opposizioni – farà oggi una passerella in centro storico per mostrare interesse al problema ordine pubblico.
Si continua a non voler affrontare il tema sicurezza con serietà e concretezza, risolvendo il problema della cronica carenza di personale delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale; implementando la videosorveglianza con l’approvazione di un regolamento attuativo; potenziando l’illuminazione pubblica, carente in diverse zone della città e del centro storico in particolare.
Ogni misura sulla sicurezza dovrebbe dare fin da subito una risposta concreta alla percezione di insicurezza dei cittadini.
La maggioranza di governo e il partito del Sindaco, in particolare, dovrebbero spiegare come mai 8.400.000 di euro di videosorveglianza sono ancora in una fase embrionale pur avendo parte delle risorse dal 2016; dovrebbero giustificare agli aquilani il ritardo delle nuove assunzioni alla Polizia Municipale. Per non parlare del problema delle carenza di agenti tra le forze dell’ordine in generale.
Ci aspetteremmo risposte concrete a questi problemi, e non passerelle e provvedimenti fuffa.
Al sindaco giapponese, invece, non chiediamo più nulla: è comprensibile che abbia perso il contatto con la città, impegnato a presenziare ad eventi in tutta Italia alla disperata ricerca – denunciano sui giornali i consiglieri della sua stessa maggioranza – di una candidatura alle Europee che gli consenta di lasciare Palazzo Fibbioni.
Se si vuole affrontare il problema sicurezza, lo si faccia con la lealtà, la trasparenza, l’analisi e la concretezza che la cittadinanza si aspetta dai propri amministratori locali. Noi ci siamo e ci sono da tempo tutte quelle proposte che fin dall’inizio della consiliatura, anche con un odg d’inziativa de Il Passo Possibile, concordato nella stesura e sottoscritto convintamente da tutte le forze di opposizione, abbiamo presentato con un pacchetto di proposte serie, concrete e costruttive, rafforzato dalla fase di ascolto in commissione di molti portatori d’interesse qualificati della città. La nostra volontà è stata chiara fin dall’inizio, promuovendo iniziative e progetti con una visione organica e globale, all’interno dell’assise civica. “ I gruppi consiliari del Partito Democratico, Il passo possibile, L’Aquilanuova, L’Aquila coraggiosa
L’Aquila: opposizioni intervengono su sicurezza
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