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L’Aquila: Polizia, intervento di Padovani e Verini

"Il Comune perde anche dinanzi al Consiglio di Stato. Ora basta! Si nomini subito il Comandante!"

Per i cittadini aquilani la sicurezza urbana dovrebbe essere tra le priorità di un’Amministrazione che, invece, non ha nominato un Comandante della Polizia Locale. Anzi, l’Amministrazione ha deciso nell’aprile del 2023 di ricorrere al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza con la quale il Tar Abruzzo aveva disposto l’annullamento del conferimento dell’incarico dirigenziale ad interim del Settore di Polizia Municipale all’avv. De Nardis. Come avevamo ampiamente previsto, il ricorso al Consiglio di Stato era palesemente temerario e destinato al fallimento. E così è stato! Il Consiglio di Stato ha confermato (15 marzo) la pronuncia del TAR e non poteva essere altrimenti: la legge (LR n.42/2013, Art.5) non si presta ad alcun equivoco: “il ruolo di comandante può essere attribuito solo a personale inquadrato nei ruoli della Polizia locale. La funzione di Comandante è incompatibile con lo svolgimento di altre funzioni o incarichi all’interno dell’ente di appartenenza”. Il comandante del corpo deve essere un vero comandante, e non un “comandato” come sbagliando ha deciso l’Amministrazione. Sono sei anni che il Comune dell’Aquila non ha applicato la legge, nominando come comandanti alcuni dirigenti in organico; tutte nomine illegittime secondo il Tar ed il Consiglio di Stato, quindi nomine fatte in violazione delle norme.

La questione del miglioramento della sicurezza urbana è una priorità che non si risolve pasticciando con la giustizia amministrativa e continuando ad applicare quell’egocentrismo politico supportato dalla “creatività” di pareri tecnici che già tanti guasti hanno prodotto alla nostra Città. Il ricorso era già perso in partenza. Ora la sentenza del Consiglio di Stato conferma in pieno la legittimità della nostra posizione sulla questione: chi ha proposto il ricorso a livello politico e chi lo ha supportato con fantasiosi pareri tecnici dovrebbe riflettere con autocritica.

L’ Amministrazione Comunale deve soltanto applicare una legge che già prevede gli strumenti per risolvere la questione e, pur senza entrare in inutili tecnicismi, possiamo affermare che L’Aquila può essere dotata da subito di un Comandante pro-tempore. Un Comandante che affronti finalmente con metodo ed organizzazione il degrado della vita civile in Città.

Le soluzioni ci sono, è mancata sinora la volontà politica. Ad oggi, il risultato è che la Magistratura amministrativa bacchetta il Comune e che la Polizia municipale, già fortemente carente di organico, non ha neanche la figura del Comandante.

Ci auguriamo che l’Amministrazione voglia ora rispettare le sentenze e volare alto, nominare un Comandate, migliorare il controllo integrato del territorio in convenzione con i comuni limitrofi, produrre economie di costi, organiche, funzionali e logistiche.

La sicurezza urbana all’Aquila è diventata questione così urgente che non è proprio il caso di perdere ancora tempo e sperperare risorse pubbliche. E’ il tempo di agire.

Gianni Padovani ed Enrico Verini

Comunicato stampa

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