Per il Nuovo Municipio di Avezzano inizia l’operazione completamento e passa per una gara europea per i servizi tecnici da 400 mila euro.
È la prima tappa ufficiale della nuova fase, quella che si è aperta grazie al maxifinanziamento da 5 milioni di euro che l’Amministrazione comunale si è aggiudicata con i fondi PNRR.
Ora, la maggioranza punta decisamente ad ultimare la storica incompiuta e, più in generale, alla riqualificazione della zona nord della città dove sorgerà anche l’innovativa scuola parco Giovanni XXIII, destinata ad ospitare 250 alunni e che rappresenta l’altro grande obiettivo degli amministratori per il quartiere più popoloso della città.
Il settore lavori pubblici ha pubblicato l’appalto per “i servizi tecnici relativi alle attività necessarie per l’aggiornamento del progetto definitivo esistente, alla verifica di vulnerabilità comprensiva della redazione del piano di indagini per le prove sui materiali e di eventuali integrazioni alla relazione geologica, redazione del progetto esecutivo e svolgimento dell’attività di Direzione dei lavori e di Coordinamento della Sicurezza, relativamente all’intervento di completamento del Nuovo Palazzo Municipale di Avezzano, sito in via Aldo Moro”.
In sintesi, un appalto collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finalizzato alla rigenerazione urbana e che si apre a proposte provenienti da tutta Europa anche perché il valore supera i 214 mila euro di soglia.
L’obiettivo è quello di vedere finalmente ultimato l’edificio attraverso l’accorpamento degli uffici comunali in un’unica sede, togliendolo dallo stato di abbandono in cui versa da anni.
Dopo l’accordo transattivo con Irim, grazie al quale l’Amministrazione Di Pangrazio ha chiuso l’annoso contenzioso, ad un costo minore rispetto al lodo arbitrale, si è aperta quindi la fase operativa.
L’operazione completamento necessita in tutto di 7,5 milioni (2,5 già stanziati nel bilancio comunale) e gli altri 5 derivanti dai fondi nazionali che arriveranno nelle casse comunali in tranche di finanziamento così ripartite:
– 771 mila euro nel 2022;
-1 milione e 600 mila nel 2023;
-1 milione e 74 mila nel 2024;
– 779 mila euro nel 2025;
– 681 mila euro nel 2026.