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Ospedale Tagliacozzo: “Fase agonizzante”

Lorenzo Berardinetti: "Si sta lasciando morire giorno dopo giorno senza dotarlo di ciò che serve per operare correttamente"

“Al Pta di Tagliacozzo mancano guanti, elettrodi e aghi pungidita. Ma nel contempo ci sono pazienti in attesa di un posto letto per l’ospedale di comunità”.

A denunciare quanto accade all’Umberto I di Tagliacozzo è Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie, che ha ascoltato la preoccupazione del personale medico sanitario che opera nella struttura sanitaria.

“Il presidio ospedaliero di Tagliacozzo è in una fase agonizzante a causa della carenza delle materie prime per poter lavorare“, ha precisato Berardinetti, “come si può lasciare una struttura sanitaria senza elettrodi per l’Ecg, i guanti monouso, gli aghi pungidito e alcuni farmaci. Addirittura per diverse settimane il personale ha utilizzato gli ultimi guanti a disposizione XL dovendoli fermare con lo scotch perché erano troppo grandi. Non solo quindi si è deciso di cancellare il codice e di segnare definitivamente la fine dell’Umberto I, ma addirittura si sta lasciando morire giorno dopo giorno senza dotarlo di ciò che serve per operare correttamente“.

Berardinetti, candidato alle prossime elezioni regionali nella lista del Partito democratico a sostegno di Luciano D’Amico presidente, ha precisato che “le richieste per poter ricevere le cure nell’ospedale di comunità sono tantissime, ci sono addirittura le liste d’attesa perché l’assistenza medica – sanitaria è eccellente. Purtroppo però la professionalità e la disponibilità quotidiana di medici e personale sanitario cozza con gli arredi scadenti, i letti a manovella non elevabili in altezza, le sedie a rotelle senza poggiapiedi, cinghie di sostegno e vassoi servitori, i comodini rotti e le barelle fatiscenti.

“Possiamo tollerare tutto questo? Possiamo permettere che sulla carta si decida se una struttura deve continuare a esistere o meno? È inconcepibile che realtà come i reparti di riabilitazione o l’ospedale di comunità debbano lavorare ogni giorno con carenze di questo genere. È inaccettabile, ma nessuno dice nulla e intanto il personale deve tirare fuori di tasca propria i soldi per acquistare i guanti e poter lavorare”.

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