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Pd: “Sede Asl L’Aquila presidiata, non andremo via finché non avremo risposte”

Albano: "Facciamo un appello alle aquilane e agli aquilani di venire qui e sostenere questa battaglia di civiltà"

COMUNICATO STAMPA

Questa mattina una delegazione di sindacati e consiglieri comunali e regionali, in testa ai cittadini in protesta, non è stata accolta dalla Asl aquilana e ha forzato il blocco trovato all’ingresso della sede dell’azienda sanitaria, in via Saragat all’Aquila, attualmente presidiata per assenza di risposte alle istanze alla base della mobilitazione.

 

La manifestazione, a sostegno dei Nuclei di cure primarie, era prevista per oggi e supportata dai  sindacati Fimmg, Smi, Snami e Cgil per difendere il diritto costituzionale alla salute.

“Una protesta pacifica di cittadini e operatori sanitari che chiedevano di essere ricevuti dalla direzione della Asl ha trovato un rifiuto incomprensibile. I cittadini hanno il diritto di ottenere risposte. In particolare la vicenda dei Nuclei di cure primarie, che sono a rischio chiusura perché la Asl non consente la sostituzione dei medici andati in pensione con i nuovi professionisti, non solo esponendo la città al rischio di perdere i presidi di sanità territoriale, ma soprattutto esponendo il personale amministrativo e infermieristico a perdere il posto di lavoro. Facciamo un appello alle aquilane e agli aquilani di venire qui e sostenere questa battaglia di civiltà”, afferma il capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano.

“Il governo di destra del romano Marsilio ha sfasciato completamente la sanità pubblica. Le persone nella provincia dell’Aquila sono esasperate e noi abbiamo il dovere di dare voce alla loro disperazione. Siamo allo stremo e siamo costretti a entrare nell’aula magna perché ci siamo trovati di fronte una chiusura e un muro di gomma in primis delle Istituzioni ma poi della asl. Non ce ne andremo finché non avremmo avuto le risposte che chiediamo da due anni”, aggiunge il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.

“Questi sono uffici pubblici, casa nostra, la casa di cittadini e cittadine costrette a mobilitarsi e che hanno diritto ad essere ascoltati e ricevuti per istanze che riguardano  il sacrosanto diritto alla salute.La salvaguardia dei nuclei di cure primarie è uno dei tasselli di una sanità che siamo chiamati a difendere e non ci fermeremo”, conclude Rita Innocenzi, sindacalista della Cgil e candidata nel collegio provinciale dell’Aquila per il Partito democratico alle elezioni regionali.

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