Il Coordinamento “No Pizzone II” ha provveduto a segnalare al comune di Pizzone, ai carabinieri agli organismi competenti e alla stessa Enel la presenza di numerosi rifiuti ingombranti abbandonati a ridosso della attuale centrale di captazione del piccolo borgo, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Le immagini in allegato mostrano lo stato di totale degrado ed abbandono in cui versano le aree in cui sorge la centrale Enel. La stessa Enel che attraverso la volontà di voler realizzare il nuovo mega impianto si erge a paladina dell’ambiente e del territorio. Non solo è possibile trovare bidoni arrugginiti, ma anche il pozzo piezometrico attuale, che è totalmente aperto rappresentando perciò un rischio enorme per animali e persone che inavvertitamente possono caderci, mettendo a rischio la propria incolumità.
Insomma, una situazione davvero gravissima che sottolinea quanto Enel faccia davvero per preservare il territorio. Il coordinamento, ovviamente, si è prontamente allertato ed ha invitato il materiale fotografico comprovante lo stato dei fatti.
Al momento quello che ci preme sottolineare è lo stato in cui versano le strutture che attualmente fanno capo ad Enel. Siamo fermamente convinti che nonostante le promesse che il colosso energetico viene a fare per convincerci della bontà e della tutela dell’ambiente che interesserà i nostri territori dopo la realizzazione della nuova centrale, il risultato di quello che è già avvenuto, ci impone la massima attenzione. Per questo motivo, oltre a chiedere l’immediata rimozione di questi oggetti, restiamo fortemente contrari ad ulteriori scempi al nostro paesaggio.