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Protesta, Piccinini: “Difendere ragioni agricoltura”

"L’Italia è stata la prima a vietare la carne sintetica"

“Le ragioni degli agricoltori, mobilitati in tutta Europa, vanno ascoltate e soprattutto difese. L’Italia è stata la prima a vietare la carne sintetica e il governo ha adottato una serie di provvedimenti in favore del settore che vanno in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. L’attenzione va dunque rivolta all’Ue e al Green deal che esaspera la transizione verde arrivando a penalizzare l’agricoltura che già da anni paga gli effetti di essere anello debole di una catena”.

È la riflessione di Alessandro Piccinini, avvocato dell’Aquila, già consigliere e assessore comunale, candidato al Consiglio regionale nella lista di Fratelli d’Italia, in occasione della protesta dei trattori che in questi giorni ha raggiunto il capoluogo abruzzese.

“Prima ancora di discutere del merito, la mobilitazione in atto ripropone un tema grande come un macigno che da anni cerchiamo di porre all’ordine del giorno del dibattito politico”, fa osservare Piccinini, “che è quello delle scelte compiute dall’Unione Europea senza il confronto e la condivisione. Decisioni assunte nelle stanze del potere di Bruxelles che piombano sulla testa di milioni di persone, spesso adottate senza conoscere a fondo i territori su cui vanno a incidere”.

“Va ricordato che il settore agricolo non solo garantisce la sicurezza alimentare, ma assorbe quattro volte l’anidride carbonica che emette e tutela il territorio”, aggiunge Piccinini. “È sufficiente vedere cosa accade vicino a noi, nelle campagne e nella montagna abruzzesi, anche in termini di assetto idrogeologico quando viene meno il presidio di agricoltori, allevatori e pastori”.

“Come non considerare poi, proprio da abruzzesi che hanno subito gli effetti nefasti della peronospora che ha annientato la produzione vinicola in vaste aree della regione”, rileva Piccinini, “quanto sia importante l’utilizzo di fitofarmaci che l’Ue vorrebbe drasticamente ridurre. Solo per dirne una, delle misure previste che siamo convinti vadano ridiscusse”.

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