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Regionali, D’Alessandro suona la carica: “Abbiamo dovere di partire”

Coordinatore regionale di Italia Viva: "Ben vengano gli auspici, ma ora è tempo di decidere"

“Il primo agosto noi abbiamo il dovere di partire con chi ci sta, presenteremo a tutti le nostre idee e vedremo con chi costruire convergenze, di sicuro non possiamo più aspettare”.

A meno di un anno dalle prossime elezioni regionali, prende posizione rispetto allo stallo che da mesi si registra nel centrosinistra, Camillo D’Alessandro, coordinatore regionale Italia Viva Abruzzo.

“La manifestazione di Teramo indetta dal sindaco Gianguido D’Alberto per ora ha prodotto solo il silenzio. Al grande e corale appello di stare ‘insieme’ permane la stessa identica situazione: sul tavolo ci sono i veti nei confronti di Italia Viva e Azione, non so su chi altri, da parte dei Cinque Stelle, accettate passivamente dal PD”, spiega in una nota.

“Se non è così chiedo pubblicamente di essere smentito con la convocazione da parte dei partiti di un tavolo politico dove, partendo dai problemi della nostra Regione, si arrivi a definire un programma comune ed un candidato presidente – sottolinea – Spetta convocare il tavolo alle forze politiche e civiche che siedono sui banchi dell’opposizione in consiglio regionale. Io non ho in odio i partiti che non possono essere superati da manifestazioni che, come da noi temuto e per questo non abbiamo partecipato, si concludono con auspici e non decisioni”.

“Ben vengano gli auspici, ma ora è tempo di decidere”, tuona.

“Permane ancora la stessa identica situazione sulla tempistica, forse non è chiaro a tutti che si vota e bisogna fare le liste, ragione per cui entro luglio va decisa coalizione, programma e candidato presidente – conclude – È chiaro ora a tutti che il ‘campo largo‘ predicato a Roma è smentito in Abruzzo dagli stessi che ne fanno un mantra ogni giorno. Ultimo appello: entro luglio si chiuda o significa rinviare tutto in autunno, caso mai per sentirci dire ciò che non hanno il coraggio di dire ora e cioè che loro non vogliono vincere in Abruzzo, neanche provarci, ma solo salvaguardare una alleanza Pd-5Stelle che esclude e non include, fatta di veti e di chi li accetta.

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