È stata discussa in Consiglio Regionale l’interpellanza presentata il mese scorso dal consigliere Americo Di Benedetto, sulle gravi carenze del presidio ospedaliero SS Annunziata di Sulmona. L’assessore alla sanità, Nicoletta Verì, ha risposto all’interpellanza limitandosi a leggere una nota “confezionata” dalla direzione dell’Asl 1 che conferma quanto denunciato dal consigliere Di Benedetto.
La Verì ha annunciato, infatti, che solo recentemente sono stati rinnovati i contratti per due medici del pronto soccorso – continua la nota -, sono in arrivo le strumentazioni mancanti per le otoemissioni e inizieranno il 1° marzo i lavori per avere finalmente la risonanza magnetica a Sulmona. Per quello che riguarda, invece, la denuncia da cui è nata l’interpellanza ovvero il fatto che un paziente disabile, residente in Valle Peligna, sia stato costretto ad andare a Lanciano per sottoporsi a esame spirometrico, l’Assessore si è limitata a dire che si trattava non di una spirometria semplice bensì di una spirometria globale che può essere prenotata solo all’Aquila”.
“Peccato – ha dichiarato in merito Americo Di Benedetto – che lo stesso paziente, prima di andare fuori Provincia, si sia rivolto all’Ospedale San Salvatore, senza successo, a causa dei lunghissimi tempi di attesa, come denunciato peraltro nella mia interpellanza”.
“Se guardo alla gestione sanitaria di questo Governo Regionale – conclude il Consigliere Di Benedetto – questo si è interessato a mantenere tutti i presidi ospedalieri attivi nelle aree interne, come ad esempio quello di Tagliacozzo, senza riempirli però della strumentazione e del personale sufficiente per farli funzionare. In questa Legislatura, con due distinte risoluzioni, ho portato avanti una battaglia per migliorare la sanità nelle aree interne. La prima, sul tema della continuità assistenziale e sul presidio ospedaliero di Castel Di Sangro. La seconda per l’istituzione nella zona est dell’Aquila del servizio 118 con un’ambulanza. Entrambe le risoluzioni, anche se approvate all’unanimità, non hanno prodotto gli effetti sperati, o meglio non hanno indotto la maggioranza in Regione a prendere i conseguenti provvedimenti. Nel caso specifico dell’istituzione del servizio 118, è in atto un rimbalzo di responsabilità tra il Comitato Regionale Emergenza-Urgenza Abruzzo (CREA) e l’Assessorato alla Sanità, che non trova nessuna giustificazione se si pensa a quanto già fatto a Lanciano o a Pescara. Tutto questo, insieme al triste spettacolo dei pazienti parcheggiati per giorni nel pronto soccorso dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, per mancanza di posti letto, ci dimostra che è minacciato il diritto alla salute nelle aree interne. La questione sanitaria prima di essere una questione politica dovrebbe essere una questione di coscienza”