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Santa Croce, Di Paolo: “Persi 3 anni per colpa della Regione”

L'ex sindaco di Canistro dopo la bocciatura del Consiglio di Stato dei due ricorsi presentati dalla società

“La notizia della bocciatura del Consiglio di Stato dei due ricorsi presentati dalla Santa Croce per rimediare alla pronuncia del 18 giugno 2021 del Tar dell’Aquila, che ha annullato l’aggiudicazione della gara per la Sponga, conferma che il Comune di Canistro, Sindaco Angelo Di Paolo, aveva visto giusto nel chiedere alla Commissione competente e ai vertici della regione l’esclusione della società dalla gara”. Così in un comunicato l’ex sindaco del Comune di Canistro.

“Avevamo segnalato tutto quanto occorresse sin da subito, nel lontano novembre 2019, quando si poteva e si doveva agire per non buttare al vento tre anni di inutili querelle giudiziarie dall’esito scontato. Un immobilismo inaccettabile, quello della regione, di cui ancora una volta a pagarne un prezzo salatissimo è l’intera comunità di Canistro, insieme ai suoi lavoratori, licenziati ed umiliati da anni di mala gestio amministrativa.

Ma evidentemente di questa comunità interessa ben poco a chi è stato sordo ad ogni nostra segnalazione e iniziativa, finanche nell’evitare l’adozione del provvedimento di decadenza dalla concessione Fiuggino nonostante le risultanze di irregolarità fiscale della società, definite dal Tar dell’Aquila di “meridiana evidenza”.

Nelle motivazioni della sentenza, il Consiglio di Stato è molto chiaro sul punto: “quanto alle verifiche di regolarità fiscale ..deve quindi ritenersi che per ogni altro profilo – tra cui quelli che rilevano nel presente giudizio – l’attestazione di irregolarità rilasciata all’ANAC dall’Agenzia delle entrate in data 27 marzo 2020 fosse pienamente efficace”. Ci si domanda, dunque, se tale attestazione sin dal marzo 2020 era pienamente efficace, come sostenuto dal Comune di Canistro, che ha offerto in merito documenti inequivocabili, perché, all’esito della sua acquisizione, la regione non ha proceduto a dichiarare l’esclusione e la decadenza della Santa Croce? Una domanda che – sono sicuro – lascerà non poco disorientati i responsabili dell’apparato amministrativo. Ma forse, a questo punto, è troppo tardi per rimediare senza conseguenze. C’è da perdere il sonno, ormai, sugli esiti imprevedibili di questa vicenda.

Alla società, che si precipita a inviare comunicati alla stampa per precisare che da 7 anni Camillo Colella non è più alla guida della Santa Croce dico di smetterla con questo atteggiamento ipocrita. Sono 7 anni che i comunicati del Sig. Colella, in cui parla della Santa Croce in prima persona, hanno invaso la stampa, sempre per riferire a lui la società e le relative scelte gestionali, e senza che dall’amministratore delegato ovvero dal sedicente Ufficio stampa societario arrivasse mai una qualche smentita. Troppo comodo prenderne ora la distanza!

Non si può aspirare a gestire una concessione pubblica senza essere nel pieno possesso del requisito di regolarità fiscale e contributiva. E, fatto ancor più grave, non si può nemmeno sfrontatamente dichiarare di esserlo quando ben si sa di non esserlo. E la richiesta di ammissione al concordato preventivo non è una scelta come un’altra di gestione delle passività, è chiaramente il tentativo disperato di evitare un fallimento cagionato dall’accumulo di debiti verso privati e soprattutto verso il Fisco e il Comune di Canistro.

Ricordo che non pagare tasse e imposte oltre ad essere eticamente deprecabile determina condizioni di concorrenza sleale verso chi, quei tributi, anche a prezzo di immani sacrifici, paga regolarmente.

Ora basta con le menzogne, la Santa Croce si dedichi al suo percorso di risanamento, se ne è capace, e abbandoni velleità di sfruttare le acque minerali di Canistro fino che non avrà pagato l’ultimo debito con il Fisco, come usano fare le aziende finanziariamente e patrimonialmente solide, come la San Benedetto spa, questa si, più che solida. La regione si affretti una buona volta ad emanare i provvedimenti decadenziali che ad oggi non ha inteso (inspiegabilmente!) adottare, e si volti finalmente pagina. Un’intera comunità è stata per troppo tempo offesa e umiliata dall’incompetenza e dalla connivenza!”.

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