Le acque minerali di Canistro, inutilizzate da sei anni, continueranno a non essere imbottigliate e vendute.
Si dovrà procedere infatti a nuova gara, la terza, in quanto né la Santa Croce né la San Benedetto, le due società che hanno partecipato all’ultimo bando, poi annullato, hanno i requisiti per poter vedersi assegnata la sorgente Sant’Antonio Sponga.
Questo l’esito della seduta pubblica di gara nel corso della quale è stato reso noto il verbale della Commissione dello scorso 26 settembre, presso gli uffici del Servizio Politica Energetica e Risorse del Territorio di Pescara.
Come ha infatti confermato il sindaco di Canistro, Gianmaria Vitale, la commissione di gara della Regione, “ha preso atto delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulla mancanza dei requisiti di ordine generale della Santa Croce srl. Inoltre, senza la riparametrazione, sia la Santa Croce che la San Benedetto non hanno raggiunto la soglia minima di punteggio stabilito dal disciplinare, attribuibile all’offerta tecnica”.
Si dovrà insomma procedere ad una nuova gara.
Il punto di inizio c’è stato sei anni fa, con la revoca – a seguito di un ricorso della Regione e del Comune – contro l’assegnazione alla Santa Croce, dell’imprenditore molisano Camillo Colella, già concessionaria, con conseguente stop all’imbottigliamento e negazione di proroghe in attesa di nuovo affidamento.
Il tutto con la conseguenza che 75 operai sono rimasti senza lavoro.
Ne è seguito un contenzioso senza precedenti: un bando affidato a Norda, con la Santa Croce in corsa ed esclusa, finito poi in buco nell’acqua, con ripensamento della concessionaria provvisoria per mancanza di terreni dove realizzare lo stabilimento.
Nel febbraio del 2019 c’è stato un nuovo bando, vinto questa volta proprio dalla Santa Croce, contro la San Benedetto, che opera nelle sorgenti di Popoli.
Il bando tuttavia è stato annullato dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) a giugno 2021, su ricorso della San Benedetto, per presunte irregolarità fiscali.
A fine marzo il Consiglio di Stato, ha respinto il ricorso della Santa Croce, confermando la decisione del Tar.
Sarà dunque necessario un nuovo l’iter amministrativo, editando per l’ennesima volta un bando ex novo.
Tra Santa Croce e San Benedetto è in corso poi un contenzioso sui bandi delle sorgenti di Popoli.
A Canistro intanto lo stabilimento Santa Croce continua a imbottigliare acqua dalla più piccola sorgente Fiuggino.
La Commissione ha ieri trasmesso tutti i verbali al Rup (Responsabile di procedimento) per gli atti di competenza.
“Stiamo lavorando congiuntamente con la Regione Abruzzo perché il prossimo bando di gara possa essere avviato immediatamente e soprattutto che la procedura sia svolta in modo impeccabile per rispondere finalmente alle esigenze lavorative, economiche e sociali delle comunità di Canistro e della Marsica”, ha spiegato Vitale.
“Confido – aggiunge – che la prossima procedura sia affidata all’Agenzia regionale di informatica e committenza che ha le necessarie competenza per un bando così importante”.
L’ex sindaco Angelo Di Paolo aveva più volte chiesto alla Regione di “porre fine all’inerzia disponendo l’assegnazione della concessione Sant’Antonio Sponga di Canistro alla società Acque Minerali San Benedetto. A ormai 15 mesi dalla sentenza del Tar dell’Aquila che ha annullato l’aggiudicazione alla società Santa Croce, regna un silenzio tanto assordante quanto inaccettabile”.