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Scanno, il borgo in cui rivivono antiche tradizioni

L’antico folklore e le tradizioni di una volta vengono evocate dalle vetrine che abbondano di monili, ricami e tombolo

Il paese è adagiato nella valle del Sagittario, fra la Montagna Grande e il Monte Godi all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Non ci sono fonti certe sull’origine del nome, che potrebbe derivare da scamnum (sgabello in latino) per la forma del colle su cui sorge, oppure da scandalo e scannella, varietà di orzo che si coltivano sul posto. A rendere speciale Scanno però non è solo la cornice naturale ma anche il suo centro storico, ricco di architetture medievali, rinascimentali, barocche e che si distingue per un artigianato vivo e fiorente che spazia da preziosi merletti a gioielli in filigrana d’oro e d’argento. Per tutte queste ragioni il paese fa parte dei Borghi più belli d’Italia.

L’area è abitata sin dall’epoca romana e nei secoli le vicende storiche hanno plasmato la conformazione del borgo, diversi stili appartenenti a diverse epoche infatti si sovrappongono. L’impianto urbano è tipico dei paesini appenninici, mentre dal punto di vista folkloristico le influenze sono orientaleggianti. In passato riuscirono ad accedervi i saraceni e gli ottomani, che lasciarono un’impronta nell’abbigliamento, in particolare quello femminile, il copricapo tradizionale delle donne evoca un turbante e i drappeggi ricordano l’Oriente nelle stampe e nelle decorazioni.

Origini a parte, il primo documento che ne attesta l’esistenza è del 1067 e Scanno passa nei secoli da un feudatario all’altro per vivere il suo massimo splendore fra Seicento e Settecento, quando nacque quello che è forse il più bel vanto di questo borgo, il costume femminile, ancora oggi motivo di lustro per chi lo indossa. La diffusione del costume è contemporanea all’affermarsi dell’industria della lana e dell’arte della tintoria, l’abilità delle donne di Scanno nella tessitura era nota in tutto il Regno di Napoli.

Dell’antica cinta muraria resta oggi solo una delle quattro porte, porta della Croce. I numerosi archi all’interno dei vicoli, i portali in pietra, le due fontane barocche, i palazzetti nobiliari, le chiese e quello che era l’arredo urbano del tempo, testimoniano una volontà di stupire che contrasta con l’ambiente severo di montagna. Per questo motivo Scanno ha da sempre attratto i grandi maestri della fotografia, come Henry Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Ferdinando Scianna, Giovanni Bucci e tanti altri. Il borgo ospita anche il famoso “Premio Scanno”, che, inizialmente voluto come riconoscimento letterario, oggi è diventato un importante premio multidisciplinare del panorama culturale italiano

L’antico folklore e le tradizioni di una volta non vengono evocate però solo dalle vetrine che abbondano di monili, ricami e tombolo. Diverse sono le manifestazioni popolari, come Vivi il Costume, la settimana dedicata all’antico costume muliebre di Scanno. Sette giorni ricchi di iniziative, mostre e percorsi culturali per conoscere e apprezzare le usanze del passato attraverso un abito che è memoria e orgoglio di questo storico borgo. E ancora la festa delle Glorie di San Martino che si svolge a novembre, quando sulle alture circostanti il borgo vengono innalzate delle enormi cataste di legno e ceppi, alte fino a venti metri.

Queste pire vengono accese al tramonto e ardono tutta la notte creando effetti spettacolari. I giovani, nel rispetto della tradizione, si tingono il viso con il nero della fuliggine, inneggiando la propria contrada e improvvisando canti e balli. Al termine della festa il palancone ovvero il tizzone centrale del falò vincitore viene consegnato alla sposa novella che offre vino e dolci.

Il territorio di Scanno, compreso tra i 950 e i 2250 m di altitudine, è inserito in buona parte nel Parco Nazionale d’Abruzzo, la seconda riserva naturale più antica d’Italia, al cui interno vivono l’orso, il camoscio, il cervo e il lupo. La magia della natura diventa più vivida a valle, dove il borgo è bagnato dall’omonimo lago, uno specchio di acqua limpida che è anche il maggior lago naturale abruzzese. Circondato da una fitta vegetazione di querce, pioppi, salici e tigli che d’autunno regalano una tavolozza cromatica d’eccezione. Non è impossibile nei dintorni del lago di Scanno imbattersi in un cervo o in una volpe che si abbeverano nelle sue acque, che anche d’inverno non gelano mai completamente.

Per saperne di più:
www.borghipiubelliditalia.it

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