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Solferino 2022, le fiaccole della Croce Rossa illuminano la notte

4 mila volontari in Piazza. Il presidente Rocca: “Dobbiamo trovare, ancora una volta in noi, il coraggio di saper accogliere la fragilità senza chiedere il passaporto a nessuno”.

Entusiasmo e passione profusi da circa 4.000 volontari della Croce Rossa provenienti da tutta Italia e dall’estero che, dopo due anni di stop dovuti al Covid-19, hanno fatto rivivere sabato sera la tradizionale Fiaccolata da Solferino a Castiglione delle Stiviere (Mantova).

Abbiamo affrontato insieme tante sfide in questi ultimi anni. C’era tanta voglia di Solferino. Pensavo sarebbe stata un’edizione sottotono, ma avevo sottovalutato il potere che questo luogo ha per ciascuno di noi. Ci siamo salutati proprio qui nel 2019. Da allora, sono accadute tante cose. Stiamo affrontando le crisi più difficili dal secondo Dopoguerra. Penso a Fausto Bertuzzi, il primo volontario caduto per il Covid. È giusto e vi chiedo un momento di raccoglimento per tutti quelli che ci hanno lasciato e per questo oggi non possono essere qui con noi insieme alle proprie famiglie – ha sottolineato sul palco di piazza Castello a Solferino Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) appena rientrato da Ginevra dopo essere stato confermato alla guida di IFRC per altri 4 anni –. E penso anche alle emergenze che stanno affrontando i nostri Volontari nel mondo. Viviamo un arretramento. Si spara sempre più sulla Croce Rossa. Se nella Seconda Guerra Mondiale le vittime civili erano il 50%, oggi sono più del 90%. Questo mondo non è più capace di dire ‘Tutti Fratelli’. Ed è un mondo sempre più polarizzato. Lo abbiamo visto con il Covid, dove il dibattito è stato politico e non scientifico. Lo vediamo ora, con i cambiamenti climatici. 12 milioni di persone sono a rischio di fame in Africa. Ma di questo non parla nessuno. Stiamo lavorando in tutto il mondo con la stessa intensità con cui affrontiamo la crisi in l’Ucraina. Abbiamo tanto da lavorare affinché l’Umanità ritrovi i suoi spazi. Dobbiamo trovare, ancora una volta in noi, il coraggio di saper accogliere la fragilità senza chiedere il passaporto a nessuno. Questo è lo spirito di Dunant e di Solferino. Questo è il senso del nostro stare insieme”.

Ripercorsa l’emozione di 163 anni fa, la stessa che ha guidato Henry Dunant nel 1859 quando, colpito dalla sofferenza causata dalla sanguinosa Battaglia di Solferino, ha avuto l’idea di dar vita a quella che oggi è la più grande organizzazione umanitaria al mondo.

Solferino 2022 è stato, ancora una volta, un momento di riflessione e approfondimento culturale, grazie alle iniziative presso il MICR – Museo Internazionale della Croce Rossa (palazzo Longhi Triulzi) a Castiglione delle Stiviere, con la presentazione del libro “Henry Dunant, la croce di un uomo”, con interventi del Vicepresidente della CRI, Rosario Valastro, e del Presidente della Sezione di Storia della Croce Rossa, prof. Giuseppe Parlato. Al termine dell’incontro è stata inaugurata, sempre al MICR, l’esposizione fotografica “Una storia di Umanità”, un racconto diffuso che parte dal museo e si sviluppa nel tessuto cittadino. Un percorso esperienziale, un momento di riflessione davanti a gravi crisi quali la pandemia, l’emergenza ucraina e quella afgana, le migrazioni, che vedrà esposte oltre 40 fotografie (fino a fine settembre), contributo di professionisti di caratura internazionale. Gli scatti di Paolo Pellegrin (Magnum Photos), Fabio Bucciarelli (New York Times, Die Zeit), Stefano Schirato (Vanity Fair), Yara Nardi (Reuters) e dei reporter della Croce Rossa Italiana Adriano Valentini, Annalisa Ausilio, Emiliano Albensi e Michele Squillantini, documentano i momenti più coinvolgenti e umanamente toccanti di questi drammi. Poi, nel pomeriggio a piazza Castello, con musica e animazione, è iniziata la festa di Solferino 2022 con il Dj set dei The Sweet Life Society, reduci dall’Eurovision Song Contest. E ancora, la Fanfara Nazionale della Croce Rossa Italiana e la lettura dei Sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

La Fiaccolata, dalle 19,30 circa, ha rievocato simbolicamente i momenti storici della nascita dell’umanitarismo moderno, lungo il tragitto percorso dai soccorritori che trasportarono i feriti durante la battaglia. Un appuntamento unico e suggestivo, illuminato dalla luce di migliaia di fiaccole che, insieme all’entusiasmo dei Volontari, ha finalmente fatto rivivere la magia di una storia indimenticabile.

Alla cerimonia di apertura hanno partecipato il Sindaco di Castiglione delle Stiviere, Enrico Volpi, il Sindaco di Solferino, Germano Bignotti, il Presidente della CRI di Castiglione delle Stiviere, Arialdo Mecucci, e il Presidente della CRI di Solferino, Leda Mazzocchi.

Nei momenti che hanno preceduto la partenza della Fiaccolata, il Vicepresidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ha inoltre ricevuto dal Sindaco di Solferino la cittadinanza onoraria, riconoscimento già conferito al Presidente della CRI, Francesco Rocca.

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