Svolta giudiziaria per Luigi Cellini, pensionato trasaccano di 77 anni che lo scorso 5 maggio accoltellò don Francesco Grassi nella Basilica dei Santi Cesidio e Rufino. Secondo la perizia medico-legale richiesta dall’avvocato difensore Antonio Milo, Cellini non voleva uccidere il parroco, in quanto le ferite inferte non erano mortali.
Il reato di cui Cellini venne accusato è stato pertanto derubricato a quello di lesioni aggravate e quindi l’udienza aggiornata al prossimo 28 aprile.
All’epoca dei fatti, il pensionato aggredì Grassi mentre stava pregando nella basilica, ferendolo al volto e alla gola con un coltello, per poi ritornare presso l’abitazione dove venne poi tratto in arresto. Il movente sarebbe stato legato a questioni di carattere religioso: il parroco non avrebbe appoggiato l’elezione di Cellini nella confraternita della Madonna di Candelecchia.
Dopo il fermo, l’aggressore è stato posto ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio. Memorabile fu il gesto del parroco, che dopo essere stato dimesso dall’ospedale, perdonò l’aggressore: “Per lui – disse – ho solo due parole: misericordia e perdono”.
LMM