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Tumori: -10% morti negli uomini, -8% nelle donne

70% pazienti colpiti da neoplasie del sangue sconfigge malattia

In sei anni, dal 2015 al 2021, la mortalità per cancro in Italia è diminuita del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne.

In particolare, oggi, 7 pazienti su 10 colpiti da tumori del sangue è vivo a 10 anni dalla diagnosi o può essere considerato guarito.

A fare il punto sulle nuove molecole che permettono di centrare sempre meglio il ‘bersaglio’ presente sulle cellule tumorali è l’evento scientifico organizzato AstraZeneca, che vede riuniti oggi e domani a Roma, al Centro Congressi La Nuvola, i più importanti esperti in materia.

Grazie alle campagne di prevenzione, agli screening oncologici e alle terapie innovative, sono 3,6 milioni i cittadini che vivono dopo la diagnosi di tumore. La guarigione è da tempo realtà nella maggior parte dei tumori del sangue. La leucemia linfatica cronica, con 3.400 nuove diagnosi ogni anno in Italia, è la più frequente fra le leucemie e, per trattarla, la tradizionale immuno-chemioterapia è efficace solo in alcuni casi.

“Dopo la revisione delle linee guida europee, che ha ridotto i pazienti candidabili a questo approccio, le terapie mirate sono destinate a diventare sempre più lo standard di cura – sottolinea Armando Santoro, direttore dell’Humanitas Cancer Center all’Istituto Clinico Humanitas Irccs di Rozzano -. Nelle patologie dei linfociti B, gli inibitori della proteina BTK, che rientrano nella classe delle terapie mirate, permettono di controllare la malattia in modo efficace. In particolare, acalabrutinib ha evidenziato un beneficio significativo in termini di efficacia e tollerabilità a lungo termine, tanto nel trattamento in prima linea quanto nella malattia recidivante o refrattaria”.

Partendo da questo inibitore di BTK di nuova generazione, Astrazeneca sta lavorando su molecole con meccanismi d’azione innovativi.

“L’obiettivo – conclude Santoro – è portare l’innovazione terapeutica in tutte le principali patologie oncoematologiche: linfomi, mielomi, sindromi mielodisplastiche e leucemie, offrendo ai pazienti trattamenti sempre più efficaci e orientate ai loro bisogni, con il mantenimento di una buona qualità di vita”.

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