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Univaq: Primo corridoio umanitario per rifugiati

L’Università degli Studi dell’Aquila ha inserito nelle sue Linee Strategiche iniziative volte al contrasto delle disuguaglianze e di qualsiasi forma di discriminazione tra le persone, basata sul genere, sulla nazionalità, o sulle condizioni personali e sociali.

Università di L'Aquila: Edoardo Alesse nuovo rettore

L’Università degli Studi dell’Aquila ha inserito nelle sue Linee Strategiche iniziative volte al contrasto delle disuguaglianze e di qualsiasi forma di discriminazione tra le persone, basata sul genere, sulla nazionalità, o sulle condizioni personali e sociali.

In questo quadro si inseriscono alcuni progetti sul ruolo del territorio nei processi migratori contemporanei, che mirano a porre in essere rapporti di cooperazione internazionale con il continente africano.

Si tratta di una visione della cooperazione che intende collocare l’Ateneo aquilano fra gli attori capaci di offrire il proprio contributo – a livello locale, nazionale e globale – per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, proiettando questi ultimi verso i valori della giustizia sociale e del riequilibrio tra relazioni economiche sbilanciate, cui corrispondono assetti territoriali asimmetrici a ogni livello di scala geografica.

Uno di questi progetti è basato sull’adesione dell’Ateneo al Manifesto dell’Università inclusiva, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), al fine di favorire l’accesso degli studenti rifugiati all’istruzione universitaria e alla ricerca, sostenendone l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica.

Venerdì 2 ottobre 2020 nella sede del Rettorato a partire dalle ore 11:30 si terrà un incontro dal titolo Università dell’inclusione tra immigrazione, città e diritti umani che mira a presentare le iniziative dell’Ateneo in questo ambito e prende spunto dall’arrivo all’Aquila di uno studente rifugiato, ospitato nell’ambito del Progetto University Corridors for Refugees – UNICORE 2.0 (Ethiopia – 2020/2022), finalizzato a istituire corridoi universitari per i rifugiati dall’Etiopia all’Italia.

L’incontro si inserisce tra le iniziative dell’Ateneo per il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020.

PROGRAMMA DELL’INCONTRO

Saluti istituzionali
Prof. Edoardo Alesse, magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila

Migrazioni internazionali e sviluppo nell’epoca delle frontiere chiuse
Prof. Luigi Gaffuri Referente di ateneo per la Cooperazione internazionale allo sviluppo

(Il carattere pervasivo della chiusura territoriale, generata dalla fase più virulenta della pandemia da Covid-19, ha costretto chiunque a rendersi conto di cosa significhi essere limitati nella propria possibilità quotidiana di spostarsi, componente fondamentale della vita personale di ciascuno che i migranti internazionali conoscono da sempre. La mobilità geografica dei gruppi umani è semplicemente la conditio sine qua non della riuscita personale e sociale di ogni migrante, a qualsiasi categoria appartenga tra quelle che gli vengono istituzionalmente assegnate. La nostra recente localizzazione forzata, nel mentre sprona a immaginare città più giuste e inclusive per uno sviluppo sostenibile, suggerisce di riconsiderare il ruolo dei luoghi, dei territori, nostri e altrui, nella vita di ciascuno, includendo il “diritto di fuga” nei diritti umani – tra i quali rimane fondamentale il diritto all’istruzione, previsto dall’art. 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani adottata dalle Nazioni Unite nel 1948 a Parigi).

L’Università dell’Aquila nel Progetto UNICORE 2.0

Prof. Francesca Caroccia Referente di ateneo per l’uguaglianza e le pari opportunità

(Presentazione del progetto e del ruolo dell’Università dell’Aquila al suo interno. Il progetto Corridoi universitari per rifugiati – UNICORE 2.0 promuove il diritto all’istruzione universitaria per i rifugiati attraverso l’istituzione di corridoi universitari dall’Etiopia all’Italia. Il progetto è promosso congiuntamente da un consorzio di partner, tra cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), la Caritas Italiana, la Diaconia Valdese, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), l’Università dell’Aquila (Univaq) e altre università italiane che hanno partecipato al progetto. In questo contesto l’Ateneo aquilano, tramite un lungo e complesso iter procedurale, ha assegnato una borsa di studio biennale a uno studente rifugiato, titolare di protezione internazionale certificata dall’UNHCR, per l’iscrizione al Corso di laurea magistrale in Data Science Applicata, la cui didattica è impartita in lingua inglese nell’Università dell’Aquila.

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Redazione IMN