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Verrecchia vs D’Alfonso sul caso Muraglia, botta e risposta

L'attacco del capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale: "L'onorevole Luciano D'Alfonso tenta ancora, con giri di parole - di cui è maestro indiscusso - di gettare fumo negli occhi". D'Alfonso (PD) aveva parlato in una precedente nota stampa di "squadrismo reattivo".

“Errare è umano ma perseverare è diabolico e quando, poi, lo si fa per mera propaganda elettorale risulta oltremodo scorretto nei confronti degli abruzzesi. Oramai ci siamo abituati ma gli abruzzesi non lo meritano”.

È’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.

“La questione del direttore sanitario della Asl2, Angelo Muraglia, è chiara a tutti – perchè la chiarisce la legge – eppure l’onorevole Luciano D’Alfonso tenta ancora, con giri di parole – di cui è maestro indiscusso – di gettare fumo negli occhi, con conferenze stampa-spot, a seconda dei temi che lo appassionano di più e sempre con un unico intento: provare a compromettere la figura autorevole dell’attuale presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio”.

“Nessun ‘destino anomalo’, nessuna ‘squadriglia’ contro lo stimato dott. Muraglia, affermazioni che rispediamo ad un mittente farsesco che non vorrei confondesse questa tanto acclamata legittimità nel compiere gli atti con la ‘Muraglia cinese’, l’ultima sua parodia. Piuttosto ci chiediamo come si faccia a rivendicare la paternità di rinnovi contrattuali come quello dell’allora direttore sanitario della Asl di Teramo la cui esclusiva competenza è dei direttori generali delle Asl. Il malsano tentativo di colpire questo governo regionale lo ingabbia, ancora una volta, in un circolo vizioso di illazioni e tesi delle quali si convince solo lui stesso. È sempre nel grottesco esperimento di confondere la realtà dei fatti, va a scomodare anche altre figure professionali che nulla hanno a che vedere con il caso in questione“.

Il riferimento è alla vicenda di Muraglia, il cui contratto è scaduto senza che la Regione Abruzzo ne disponesse la proroga nonostante una precisa richiesta del Comitato dei Sindaci. Nella giornata di ieri, Luciano D’Alfonso si era espresso sulla stampa con un comunicato al vetriolo. “Tutto parte da una questione – ha spiegato il deputato del PD – se si fosse voluto consentire a Muraglia la prosecuzione del suo lavoro, si poteva rinnovargli il contratto prima dei 65 anni, con la stessa determinazione messa per cacciare i direttori Armando Mancini (Asl di Pescara) e Alfonso Mascitelli (Agenzia Sanitaria Regionale): si trattava solo di cambiare verso e invertire la volontà contrariante. Muraglia era in esercizio, si poteva assumere un atto per tenerlo fino al 67esimo anno, come feci io da presidente della Regione con il direttore sanitario della Asl di Teramo, ascoltando il Comitato dei Sindaci senza squadrismo reattivo e randellante”.

Luciano D’Alfonso proprio nella giornata di ieri ha tenuto una conferenza stampa a Chieti. Ha detto: “Indosso i panni dell’oppositore, ricostruendo le anomalie del destino lavorativo del direttore sanitario della Asl di Chieti Angelo Muraglia mettendolo a confronto con una vicenda riguardante le ferrovie abruzzesi”.

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