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Garante Concorrenza, Aca multata 312 mila euro

Procedimento nasce da una segnalazione di un utente in merito all'attivazione automatica di un'assicurazione relativa alle perdite occulte nel tratto di rete post-contatore

L’Aca è stata condannata dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ad una multa complessiva di euro 312.000 per quattro diverse violazioni del Codice del Consumo.

Lo si legge nel Bollettino dell’Autorità n.50 del 21 dicembre 2020.

Il procedimento conclusosi con la condanna dell’ACA nasce da una segnalazione di un utente in merito all’attivazione automatica, da parte della società, di un’assicurazione relativa alle perdite occulte nel tratto di rete post-contatore, cioè quello sotto responsabilità degli utenti.

L’assicurazione venne attivata, come riporta l’Autorità nell’istruttoria, a seguito della deliberazione n.5 del 28 febbraio 2018 del Consiglio di Amministrazione dell’ACA.

L’autorità, a seguito della segnalazione, ha aperto un procedimento istruttorio nei confronti dell’azienda per quattro aspetti:

a)Attivazione automatica della copertura assicurativa per le perdite occulte di acqua;

b)La fornitura di informazioni ambigue e surrettizie in merito all’attivazione della polizza, l’omissione delle relative informazioni sul sito nonché le modalità poco trasparenti con le quali sono stati addebitati in bolletta gli oneri economici della polizza

c)La mancata risposta alle istanze dei consumatori che hanno richiesto di non attivare la polizza assicurativa e il mancato storno degli importi addebitati nonché il ritardo nella gestione delle richieste di indennizzo

d) La mancata adozione di adeguate e tempestive misure informative in caso di perdite occulte.

A seguito dell’interlocuzione delle parti e ad un’ispezione l’Autorità ha riconosciuto l’ACA colpevole della violazione per tutte le procedure contestate decidendo così di irrogare una sanzione complessiva di Euro 312.000, evidenziando, tra l’altro, che “le pratiche commerciali in esame risultano in violazione degli artt. 65, 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto contrarie a norme di legge e alla diligenza professionale nonché idonee, mediante le omissioni poste in essere e la frapposizione di ostacoli all’esercizio di diritti contrattuali degli utenti, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione al servizio offerto dal professionista”.

Inoltre, si legge sull’Ansa, aggiunge l’Autorità “Gli elementi acquisti confermano la sussistenza delle condotte contestate al Professionista in sede di avvio” e che “in via preliminare, è opportuno evidenziare che nel corso dell’accertamento ispettivo è emersa una situazione aziendale connotata da un grave ritardo relativamente alla gestione delle istanze degli utenti. La Società, infatti, è priva di un sistema gestionale informatico e il trattamento delle istanze degli utenti viene effettuato manualmente. Tale situazione, di fatto, ha determinato, nel corso degli anni e ben prima del verificarsi dell’emergenza sanitaria in essere, l’accumulo di un arretrato notevole e i conseguenti ritardi nella lavorazione delle stesse istanze e nelle risposte ai clienti”.

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