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“Acqua fresca” nella relazione della Dia in parlamento

La vicenda giudiziaria ha coinvolto 33 persone, tra cui il sindaco Settimio Santilli e l'ex vicesindaco Filippo Piccone

L’inchiesta “Acqua Fresca” è finita nel dossier della Direzione Investigativa Antimafia presentata in parlamento.

L’indagine era partita nel gennaio 2018 dai militari del Nucleo Investigativo di L’Aquila e ha visto coinvolte 33 persone, tra cui il sindaco Settimio Santilli e l’ex vicesindaco Filippo Piccone.

Nella relazione si legge “Non mancano le condotte illecite nella gestione della cosa pubblica anche da parte di amministratori locali e funzionari pubblici così come emerso nello scenario inquietante attraverso l’indagine “Acqua fresca” sviluppata dai Carabinieri di L’Aquila con la quale è stata documentata l’esistenza di un vero e proprio sistema clientelare che ha coinvolto una pluralità di soggetti tra amministratori, tecnici, dipendenti comunali, imprenditori, privati cittadini per la realizzazione di progetti, l’affidamento di appalti ed incarichi e le assunzioni nelle cooperative esterne al Comune di Celano (AQ) in cambio di favori da parte degli aspiranti”.

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