“Seppur la stragrande maggioranza del personale penitenziario facente capo al comparto Funzioni Centrali si è vista somministrare la prima dose del vaccino assegnata, vale a dire l’Astrazeneca, alcuni degli addetti di questa importante area sono stati loro malgrado esclusi per via della loro dichiarata fragilità che li renderebbe incompatibili proprio con questa tipologia di vaccino”.
È quanto si legge in una nota di Mauro Nardella, componente e addetto stampa della segretaria regionale UIL PA.
“Stante la particolare posizione che il carcere assume in ordine alla peculiarità che ha di essere luogo chiuso, ovvero poco incline alla libertà di movimento, mi sembra quanto meno opportuno sollevare il caso e mettere nelle condizioni di procedere con la vaccinazione anche nei confronti di chi ( ci includerei anche i detenuti “fragili”) non lo ha potuto ricevere – conclude – Mi auguro quindi che l’assessore alla sanità Nicoletta Verì ne prenda atto e, insieme alla task force all’uopo predisposta, proceda in tal senso”.