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Università: in Abruzzo niente tassa regionale per detenuti

Roberto Santangelo: "Il Consiglio ha approvato una norma, attraverso un mio emendamento che esonera i detenuti degli 8 istituti di pena abruzzesi dal pagamento delle tasse"

Cura Abruzzo, Santangelo: «La copertura finanziaria c’è»

Questa mattina si è svolta la conferenza stampa di presentazione della legge regionale che prevede l’esonero della tassa regionale per il diritto allo studio universitario per i detenuti negli istituti penitenziari abruzzesi.

Presenti il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo e il Garante dei detenuti della Regione Abruzzo, Gianmarco Cifaldi.

“Il Consiglio regionale ha approvato una norma, attraverso un mio emendamento – ha spiegato Santangelo – che esonera i detenuti degli 8 istituti di pena abruzzesi dal pagamento delle tasse universitarie a decorrere dall’anno accademico 2021-2022. Se da un lato è giusto scontare le pene all’interno di un carcere dall’altro è doveroso dare una possibilità a chi ha sbagliato. In tal senso, la cultura e l’istruzione rappresentano senza dubbio il primo gradino per riabilitare una persona all’interno della società una volta che ha scontato le proprie pene. L’Abruzzo, grazie al rapporto virtuoso con il Garante dei detenuti Gianmarco Cifaldi, è la prima regione in Italia a varare un provvedimento in questo ambito e sicuramente altre amministrazioni seguiranno il nostro esempio. Questo provvedimento dimostra la nostra volontà di andare avanti in un processo caratterizzato da politiche attive virtuose dove il carcere non è solo punitivo ma offre la possibilità di raggiungere un riscatto sociale alla fine di un percorso di riabilitazione”. Il Garante, nel sottolineare l’importanza di questo provvedimento varato dall’Assemblea legislativa regionale, ha voluto illustrare altre proposte nel campo della formazione come la creazione di un polo didattico all’interno del carcere di Pescara.

“L’obiettivo – ha spiegato Cifaldi – è portare tutti i ristretti che hanno intenzione di rimettersi in discussione attraverso un percorso formativo universitario, in un unico distretto penitenziario dove concentrare tutti i servizi necessari, come la biblioteca, attualmente dislocati negli istituti di Teramo, Sulmona, Lanciano, Pescara e Chieti. Questa situazione ovviamente crea delle evidenti difficoltà logistiche per garantire dei servizi adeguati a tutti coloro che ne hanno necessità. Abbiamo molti iscritti per fortuna e molti altri si iscriveranno in futuro. Per quanto riguarda l’erogazione della formazione, Cifaldi ha spiegato: “Visto che non è possibile seguire le lezioni in modo sincrono, abbiamo creato delle condizioni per seguire in modalità asincrona caricando le lezioni dei docenti su pen-drive che poi vengono distribuite con il materiale didattico. Noi dobbiamo pensare che le persone che sono in carcere – ha concluso il Garante dei detenuti – stanno sì scontando una pena ma non possono essere abbandonante dalla società civile. E’ nostro dovere creare le condizioni per un reinserimento completo nel mondo del lavoro e della società e in questo senso è sempre attivo il numero verde per essere vicini alle esigenze della popolazione penitenziaria”.

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