“È ragionevole pensare che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo anno si proceda con l’allargamento della platea per coloro che dovranno ricevere la terza dose. La tempistica sulla quale si sta ragionando è questa”, queste sono state le parole pronunciare a Sky TG24 dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa e riportate anche su Ansa.it.
“Per la scelta di fare la terza dose a tutti – ha proseguito Costa – siamo in un ambito in cui la politica deve prendere atto di quelle che saranno le indicazioni scientifiche, su questo credo sia opportuno dividere in maniera netta le competenze: la politica si deve assumere la responsabilità di declinare le scelte, ma lo deve fare sulla base di quello che la scienza ci dice. Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni“.
È “ragionevole pensare che ci sarà un’estensione. Il compito del governo è farsi trovare pronto per la somministrazione e sotto questo aspetto garantiamo di esserlo, sia per quanto riguarda la logistica sui territori che per la disponibilità di vaccini. Le indicazioni -ha affermato – ci dicono che è ragionevole pensare che si andrà verso la terza dose diffusa e lo faremo gradualmente. Mi pare che anche sulla terza dose ci sia una risposta positiva da parte dei cittadini, dobbiamo continuare affidandoci al loro senso di responsabilità, che è stato ampiamente dimostrato sia nel rispetto delle regole, sia nella disponibilità sulla vaccinazione. Ci hanno fatto raggiungere numeri straordinari che ci consentono di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità“.
“Credo che sia ragionevole guardare a fine anno come limite temporale in cui si può arrivare al 100% delle capienze che ancora non sono arrivate a questa percentuale. Nel nostro Paese abbiamo riaperto sostanzialmente tutto, abbiamo solo un limite sulle capienze in alcuni settori”, ha aggiunto Costa. “C’è un dato positivo: c’è un aumento anche per le prime dosi, credo che arrivare al 90% dei vaccinabili sia obiettivo raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno, è una percentuale che ci permetterebbe una gestione più semplice e al Paese di ritornare appieno alla normalità”.