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Superbonus 110, “Su nuove regole c’è troppo malcontento”

Piacente (PD): “Quella norma sulla cessione del credito va cambiata”.

Pd, Piacente: «Apertura alla lezione di Papa Francesco momento importante»

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto legge numero 4/2022 è stato introdotto all’articolo 28 il divieto di cessione plurima del credito d’imposta generando non pochi problemi per i bonus edilizi e in particolare per il superbonus 110.

A prendere posizione sulla questione è il Partito democratico con una nota del segretario provinciale dell’Aquila, Francesco Piacente, che ha voluto farsi portavoce del forte malcontento che si avverte sul territorio.

L’ennesima modifica alle norme sul superbonus 110 sta gettando nella confusione e nello sconforto centinaia di imprese, professionisti e lavoratori sul territorio. Bisogna intervenire per modificarla – così nella nota inviata al Partito nazionale e ai Parlamentari abruzzesi – La previsione normativa che impedisce la cessione plurima del credito d’imposta è solo l’ultima di una serie lunghissima di modifiche che i bonus edilizi hanno subito nel corso dei mesi e che hanno contribuito a rendere la materia confusa, in alcuni casi al limite dell’impraticabilità delle misure”.

“Questo ancora di più si è avvertito nelle aree interne, in particolare se soggette al pericolo sismico, laddove all’esigenza di provvedere all’ammodernamento del patrimonio immobiliare si aggiungono anche necessità di sicurezza che verrebbero disattese a causa delle norme di cui parliamo. Gli ingenti investimenti, economici, formativi e occupazionali, che imprese e professionisti hanno profuso nei mesi passati non meritano di essere vanificati attraverso una norma intervenuta che destabilizza ogni previsione precedente. E non meritano tale epilogo neanche i tanti contribuenti che hanno aderito al cambio di paradigma culturale che le misure dei bonus hanno promosso”.

E conclude: “Quando il testo sarà parlamentarizzato una posizione chiara del nostro partito e dei nostri eletti sarebbe un segnale importante per i mondi produttivi che ci guardano e per i lavoratori che dipendono da queste misure. E una nostra posizione forte sarebbe anche decisiva per determinare una modifica profonda di questa norma controversa e dannosa”

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