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Truffe anziani, ecco il vademecum per tutela più efficace

La Prefettura di Pescara realizza un opuscolo. Al suo interno: regole di comune prudenza come barriera di protezione nei confronti delle persone più fragili.

In un’ottica di prevenzione contro le truffe agli anziani, la prefettura di Pescara ha realizzato un opuscolo contenente una serie di consigli utili contro le diverse forme di raggiro, già inviato ai sindaci e ai dirigenti degli uffici pubblici in modo da diffonderlo il più possibile, con tanto di numeri utili da chiamare in caso di necessità o anche se si hanno soltanto dei dubbi.

«Sono fatti che toccano un’umanità più fragile e per questo creano un maggior disvalore sociale: è per questa ragione che vogliamo alzare il livello di prevenzione incidendo sullo spirito di comunità», ha dichiarato il prefetto Giancarlo Di Vincenzo commentando l’iniziativa che mira a coinvolgere tutto il territorio per il contrasto al fenomeno.

«Quello delle truffe agli anziani», ribadisce ancora il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, «è un fenomeno presente a Pescara e in provincia, ma non in maniera allarmante. L’opuscolo ha come obiettivo quello di mantenere alto il livello di attenzione da parte di tutta la comunità affinché il fenomeno venga contenuto. Ne abbiamo anche parlato, giovedì scorso, in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nel breve documento elaborato abbiamo riassunto, in modo semplice, le regole di comune prudenza che possono costituire una barriera importante di protezione nei confronti degli anziani e delle persone più fragili».

Tra le indicazioni contenute nel vademecum:

non aprire la porta a sconosciuti e verificare, chiamando 113, 112 o 117, se qualcuno si presenta dichiarando di essere un poliziotto, un carabiniere o un altro appartenente alle Forze dell’ordine, chiedendo soldi;

in caso di consegna di lettere e pacchi, farli lasciare nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa;

attivare o farsi attivare dai propri familiari i canali informatici della domiciliazione bancaria delle utenze;

cercare di non essere ripetitivi nelle abitudini verso la banca o l’ufficio postale;

per strada non dare ascolto a chi chiede di poter controllare soldi o libretto personale anche se la persona in questione sembra distinta e ha dei modi affabili e gentili;

utilizzare se possibile i bollettini postali e farsi accompagnare in banca o all’ufficio postale preferibilmente da un familiare;

non prestare la carta che si usa per il pagamento ad altre persone e non custodire mai, insieme alla carta, il codice pin.

L’opuscolo è in formato agile, quattro facciate che possono essere facilmente diffuse sui canali social e distribuite anche in versione cartacea, potendo contare, come sottolineato dal prefetto su «una rete sociale efficientissima che consente anche alle Forze dell’ordine di poter fare il loro lavoro».

«Il nostro obiettivo infatti – conclude il prefetto – è quello di sollecitare la comunità ad avere più attenzione per le persone vicine: comunicare presenze sospette, avere attenzione per i vicini di casa anziani e soli. In questi modi si creano gli anticorpi per eliminare questo fenomeno. l risultati che si ottengono sono la diretta conseguenza di un’efficace rete di prevenzione».

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