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Sanità: In Abruzzo mancano circa 1.700 infermieri

Vicepresidente commissione Sanità: "Un'emergenza che la pandemia ha messo a nudo", "Ringraziamenti non bastano più"

“Fin dall’inizio della pandemia ascoltiamo ogni giorno tanti ringraziamenti a parole per il personale sanitario. Professionisti che ormai da due anni lavorano senza sosta a causa di una carenza cronica di operatori e nonostante retribuzioni tra le più basse d’Europa. Una situazione inaccettabile per cui Regione Abruzzo non è mai andata oltre la propaganda. Per questo il 20 febbraio, nella giornata nazionale dei sanitari, ho depositato una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi veramente su questi temi. È un atto di indirizzo per fare i fatti e non solo le parole”.

A renderlo noto è il vicepresidente della commissione Sanità Francesco Taglieri, che entra così nel dettaglio.

I numeri – spiega – certificano una situazione allarmante per il sistema sanitario regionale e nazionale. Il Covid ha messo a nudo tutte le problematiche presenti sui territori, a partire dalla cronica carenza di personale. In Abruzzo si stima infatti che manchino circa 1.700 infermieri, oltre a medici e operatori socio-sanitari, un’emergenza che la pandemia ha messo a nudo negli ultimi due anni. Tra sovraccarico di lavoro, ferie sospese e spostamenti improvvisi, i sanitari sono stati costretti ad anni di lavoro massacrante per salvare vite umane, rinunciando spesso al riposo pur di garantire il miglior livello di cura ai pazienti. Come se non bastasse, la remunerazione in Italia nel settore della sanità è tra le più basse d’Europa: solo Grecia ed Estonia fanno peggio di noi”.

“È una situazione evidentemente inaccettabile, specialmente alla luce della tanta propaganda che viene fatta tirando in ballo il personale. Regione Abruzzo ha a propria disposizione tutti gli strumenti per poter intervenire. Può procedere alla stabilizzazione del personale sanitario e socio sanitario a tempo determinato in base alle nuove disposizioni dello Stato, o avviare un concreto processo di reinternalizzazione del personale esternalizzato. Può fare in modo che le indennità Covid, come successo in altre parti d’Italia, diventino stabili e non più ‘una tantum’. Invece finora niente di tutto questo si è visto, anzi la situazione è andata peggiorando. Mentre mancano ancora diverse premialità Covid, il concorso regionale per sanare le carenze di sanitari, di cui la Asl 02 si era fatta capofila, è paralizzato da tre anni. Sono segni di una superficialità che sta dilagando negli uffici dirigenziali e che viene subita da chi lavora in corsia giorno e notte. Inoltre le Aziende sanitarie in Abruzzo hanno tutte un approccio diverso sul tema della riconversione, a prova dell’assenza di una forte guida politica, che garantisca uguaglianza su tutto il territorio regionale”.

“Il momento di intervenire e sanare un contesto inaccettabile è adesso. Le parole non bastano più, servono riconoscimenti ai professionisti in prima linea contro il Covid e ogni altro tipo di malattia. Con questa Mozione chiedo alla Giunta Marsilio di attivarsi a favore dei sanitari una volta per tutte, anche ai tavoli Stato-Regioni, in modo che le belle parole di questi giorni non cadano nel vuoto. Devono dimostrare con i fatti di voler rispettare le promesse fatte e non mantenute. La pazienza è finita”, conclude Taglieri.

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