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Wwf: “Con l’orso Juan Carrito comportamenti sbagliati”

"Sempre più confidente. Insufficienti le misure di prevenzione"

“L’orso o lo vogliamo o non lo vogliamo, se diciamo di volerlo, allora dobbiamo fare di tutto perché possa frequentare in maniera sicura e naturale i nostri territori, senza farne un animale da circo attratto nei paesi affinché i turisti possano fotografarlo con i telefonini”.

È quanto dichiara Dante Caserta, vice presidente Wwf Italia, intervenendo nella vicenda dell’orso Juan Carrito, uno dei quattro della cucciolata di Amarena, negli ultimi tempi avvistato più volte a Roccaraso (L’Aquila).

“L’Ispra, rispondendo a una richiesta del 3 marzo formalizzata da Parco Nazionale della Maiella e Regione Abruzzo di concerto con gli altri enti coinvolti – ricorda il Wwf – ha dato parere favorevole alla cattura dell’Orso M20”. Il Wwf ricorda che l’orso marsicano è una specie presente solo in questo territorio con una sessantina di individui: “perderne anche solo uno sarebbe un duro colpo alla possibilità di salvezza dall’estinzione della popolazione e agli sforzi di conservazione messi in campo in primis da Parchi e associazioni, anche grazie a progetti come il LIFE ARCPROM “.

L’orso, da tempo radiocollarato, ricorda ancora la nota Wwf, era stato già catturato lo scorso dicembre e rilasciato in montagna, ma poco dopo era tornato a frequentare Roccaraso. Nell’area faunistica di Palena (Chieti) dove sarà portato dopo la cattura sono già presenti tre femmine di orso di origine euro-asiatica. “Pur nella consapevolezza che la complessità della situazione non poteva avere soluzioni semplici, resta da chiedersi se è stato fatto veramente tutto per evitare un passaggio così triste”.

“Sicuramente va dato atto al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise di aver messo in atto uno sforzo notevole seguire Juan Carrito, con collaborazione con enti come il Parco Nazionale della Maiella, per evitare la sua cattura: a tutti i veterinari, guardia-parco, Carabinieri-forestali va un grande ringraziamento. Ma sono mancate quelle attività gestionali e di prevenzione che si sarebbero dovute svolgere nelle aree interessate dalla presenza dell’orso, a partire da Roccaraso. Abbiamo visto comportamenti profondamente sbagliati che non hanno fatto altro che rendere sempre più confidente Juan Carrito. La mancanza di misure di prevenzione basilari come i cassonetti anti-orso, il ripetuto abbandono di cibo in strada, il continuo rincorrere l’orso anche con cani a seguito sono comportamenti che da anni si raccomanda di evitare e che invece si sono ripetuti per mesi senza alcuna sanzione”.

“Rischiare di perdere un giovane di orso marsicano, sottraendolo alla sua vita naturale per rinchiuderlo in un’area faunistica a causa di mancate azioni di prevenzione da parte di enti competenti, a partire dai Comuni, è un atto gravissimo per la conservazione della specie”.

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Redazione IMN