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Leonardo, stabilimento Carsoli a rischio chiusura

FIOM-CGIL scrive alla Regione: "Condanna territorio a depauperamento di occupazione, competenze e tecnologie"

Lo scorso 14 maggio Leonardo, azienda attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, il cui principale azionista è il Ministero dell’Economia e Finanze, ha annunciato un piano di ottimizzazione dei siti italiani della Divisione Elettronica che prevede la chiusura di 5 stabilimenti nel Paese, tra i quali anche quello di Carsoli.

Contro questa decisione i Lavoratori della Leonardo di Carsoli e degli altri siti oggetto di chiusura hanno risposto con 8 ore di sciopero per la giornata del 9 maggio 2022 con presidio a Roma davanti al Ministero dell’Economia e Finanze e Ministero dello Sviluppo Economico.

La FIOM-CGIL della provincia dell’Aquila ha interessato la Regione Abruzzo attraverso l’invio di una lettera indirizzata al presidente Marsilio e all’assessore alle Attività Produttive D’Amario.

“Oltre che con lo stabilimento di Carsoli – si legge nella lettera dell’organizzazione sindacale – la LEONARDO è presente nella nostra provincia con altri tre siti: quello dell’Aquila, quello Telespazio del Fucino (essendo partecipata da LEONARDO al 67%) e infine lo stabilimento Thales Alenia Space Italia dell’Aquila (essendo partecipata da LEONARDO al 33%)”.

“Lo stabilimento di Carsoli, di proprietà della LEONARDO e realizzato alla fine degli anni ’80 attraverso l’utilizzo di fondi pubblici, per precisa scelta aziendale ha assistito negli anni a una progressiva contrazione degli organici. Oggi, con 12 dipendenti prevalentemente ricercatori senior e tecnici specializzati, rappresenta un centro di eccellenza nella progettazione, sviluppo e produzione di trattamenti ottici per applicazioni militari, aerospaziali e civili”.

“Stando alle dichiarazioni diffuse anche a mezzo stampa dalla LEONARDO, i territori interessati dal suddetto piano di ottimizzazione non subirebbero impatti occupazionali. In evidente contraddizione con tali dichiarazioni, il piano prevede invece che i lavoratori di Carsoli vengano trasferiti in uno stabilimento laziale della LEONARDO e così anche le lavorazioni e le tecnologie oggi presenti a Carsoli, condannando quindi il nostro territorio a un definitivo depauperamento di occupazione, conoscenze, competenze e tecnologie”.

“Crediamo che lasciare che la LEONARDO chiuda un sito sul nostro territorio crei un precedente pericoloso anche per altre imprese, effetto che non possiamo assolutamente sottovalutare. Pertanto, al pari dell’impegno profuso dalle Istituzioni negli altri territori impattati dal piano di ottimizzazione, e per il significato che riveste la presenza di un sito LEONARDO nella nostra provincia in termini di contenuti industriali e occupazione di qualità nonché quale sbocco professionale per i giovani che frequentano le nostre università, chiediamo che anche le Istituzioni abruzzesi focalizzino l’attenzione sul significato della scelta della società LEONARDO, la quale dal canto suo tende a minimizzare l’impatto della annunciata chiusura del sito di Carsoli, facendo facile leva sul numero contenuto di dipendenti interessati”.

“Crediamo – conclude la FIOM-CGIL – che sia doveroso usare lungimiranza e opporre a quello proposto dall’azienda un nostro paradigma territoriale che metta al centro gli interessi della nostra collettività, chiedendo con determinazione che il nostro territorio sia oggetto di investimenti, di consolidamento e potenziamento della presenza di LEONARDO”.

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