24 visite e altrettante ecografie gratuite, spalmate in 4 giorni, scandiranno l’azione di prevenzione sulla tiroide, messa in campo dall’ospedale di L’Aquila in occasione della settimana mondiale dedicata alla ghiandola. Lo screening al San Salvatore inizierà lunedì prossimo 22 maggio e proseguirà nei giorni 23, 24 e 26, dalle ore 11 alle 13.00 presso l’Unità di Endocrinologia , all’edificio L1, primo piano del San Salvatore.
Il monitoraggio all’insegna della prevenzione avrà un target di utenza preciso perché sarà riservato esclusivamente a coloro che non hanno mai effettuato accertamenti sulla ghiandola. L’intento è chiaro: esplorare quote di popolazione potenzialmente a rischio, a cominciare dalla familiarità della malattia (vale a dire casi registrati nella cerchia di congiunti) e controllare chi, pur non avendo problemi di salute, potrebbe comunque avere patologie silenti e dunque allo stato iniziale. «Le avvisaglie delle malattie tiroidee – dichiara il dottor Paolo Rosati, responsabile di endocrinologia dell’ospedale di L’Aquila – sono assai sfumate al punto che è difficile riconoscerle».
«I sintomi più frequenti sono aritmie cardiache, alterazioni dell’umore, a volte disturbi del ciclo mestruale, tutte manifestazioni non facili da associare a queste problematiche: la prevenzione consente di individuare per tempo eventuali anomalie e di curarle in modo adeguato. Quando la tiroide funziona male provoca ripercussioni su molte funzioni dell’organismo – tra cui umore, muscoli, attività sessuale e cuore – e abbassa di molto la qualità delle vita». Quest’anno, non a caso, i promotori delle 4 giornate di prevenzione gratuite hanno scelto come titolo: ‘Tiroide e benessere’. Per informazioni sullo screening si può chiamare, lunedì 22 maggio, dalle ore 8.30, il numero 0862/368678.
L’investigazione clinica delle giornate di prevenzione, in particolare, intende sensibilizzare i genitori sulla necessità di sottoporre a controlli i bambini che, se non monitorati, possono sviluppare patologie negli anni successivi. L’endocrinologia di L’Aquila nelle iniziative di prevenzione mette in campo esperienza e professionalità acquisite negli anni, con un’attività di quasi 11.000 visite ogni anno e utenti provenienti anche dal Lazio e dalle province di Teramo e Pescara.
I problemi tiroidei si possono manifestare a partire dall’adolescenza, anche se la massima diffusione si registra tra 40-65 anni, con prevalenza in persone di sesso femminile. Tra l’altro il territorio aquilano ha un’incidenza che si aggira attorno al 50%, ben al di sopra della media nazionale attestata al 40%. La consapevolezza di fare prevenzione, a dispetto delle ricorrenti iniziative di prevenzione, non si è ancora fatta completamente strada nella popolazione se si considera che, secondo un sondaggio degli anni precedenti, 1 aquilano su 5 non sa cos’è il sale iodato (che si acquista al supermercato). L’uso quotidiano di questo prodotto protegge soprattutto i bambini dal possibile sviluppo successivo di alcune malattie tiroidee.
Foto di: Stretto Web
Fonte: Ufficio Stampa Asl 1