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“FLAI CGIL lancia accuse diffamando imprenditori agricoli del Fucino”

Caporalato, le parole di Confagricoltura L’Aquila. Lobene: "Finora non ci risultano casi confermati con condanne definitive comminate dalla magistratura penale, per cui è altamente improprio additare i nostri imprenditori come spregevoli caporali che fanno profitti sulle spalle dei lavoratori”.

“Facciamo fatica ad interloquire con una sigla sindacale autorevole come la FLAI CGIL della quale non conosciamo il nuovo segretario provinciale perché mai ci è stato presentato dai vertici regionali”, tuona in una nota stampa Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila, che continua: “ricordiamo allo sconosciuto interlocutore che con i precedenti segretari provinciali, persone competenti e responsabili, negli ultimi decenni Confagricoltura L’Aquila ha collaborato alla stesura di contratti provinciali di lavoro di secondo livello che, a loro dire, sono i più avanzati d’Italia e tradotti in tre lingue. Con questo sindacato abbiamo costituito nel 1977 uno dei primi fondi interprofessionali, il FIMIAV Ente Bilaterale Agricolo che ha creato un welfare che ogni anno eroga prestazioni integrative ai lavoratori agricoli e loro familiari per circa 200 mila euro quali: integrazione malattie e infortuni, premi di studi, contributi per iscrizione all’università, agli asilo nido, visite specialistiche, premio nascita, assegni funerari e che da tre anni ha istituito il servizio dei RLST (responsabili dei lavoratori sicurezza territoriali)”.

Confagricoltura ricorda quello che definisce “l’intervento scomposto della FLAI CGIL del marzo scorso contenente accuse generiche e scarsa conoscenza del settore agricolo. Ora, a distanza di ben cinque mesi e molteplici assemblee – aggiunge Lobene – il livello della conoscenza delle dinamiche produttive e dei rapporti sindacali tra imprese e lavoratori sono addirittura peggiorati. Dati buttati a casaccio e accuse generiche e generalizzate che infamano i datori di lavoro agricoli che operano in un’area produttiva che da oltre un decennio è sistematicamente e più volte nell’anno controllata da numerosi nuclei ispettivi coordinati dall’Ispettorato territoriale del lavoro“.

Finora, a Confagricoltura L’Aquila, che rappresenta oltre il 70% dei datori di lavoro agricoli “non risultano casi di caporalato confermati con condanne definitive comminate dalla magistratura penale per cui è altamente improprio additare i nostri imprenditori come spregevoli caporali che fanno profitti sulle spalle dei lavoratori”, si legge nella nota diramata.

“Suggeriamo alla FLAI-CGIL più prudenza e maggiore studio perché è inconcepibile che il sindacalista non conosca gli istituti contrattuali contenuti e disciplinati nel CPL (Contratto provinciale di lavoro) che la stessa FLAI ha volontariamente firmato con la nostra Organizzazione professionale. Il Sindacato ha tutti i diritti di organizzare la mobilitazione di protesta ma deve provare con denunce specifiche e circostanziate e con vertenze sindacali singole o collettive le rivendicazioni dei suoi assistiti, viceversa sono solo gratuite illazioni proferite da un perfetto sconosciuto preda del pressapochismo delle idee tipico dei tempi che corriamo”, conclude il Presidente Lobene.

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