“In seguito alle nostre richieste di documentazione all’Avvocatura regionale siamo oggi riusciti a capire che ammontano a oltre 162 milioni di euro le transazioni richieste al Governo regionale di centrodestra dalle imprese private per lo più in ambito sanitario, grazie alla norma che hanno chiamato “cura Abruzzo” e che nascondeva un condono tombale in uno degli articoli – così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci – Tutto questo avviene mentre i lavoratori attendono ancora la cassa in deroga, mentre le attività e le famiglie abruzzesi sono ancora in stand by per i sostegni annunciati, mentre gli operatori sanitari per tutta l’emergenza Covid hanno dovuto lottare per avere tamponi e dispositivi di protezione, mentre i sindacati aspettano di essere coinvolti per affrontare la grandissima crisi economica che abbiamo davanti con provvedimenti mirati: gli abruzzesi pagheranno di tasca propria quello che è un vergognoso condono mascherato”.
La notizia è contenuta in una nota di risposta da parte dell’avvocatura al capogruppo Pd che aveva chiesto lumi sulla manovra che la Regione si appresta a portare avanti, mentre è in gestazione un nuovo progetto di legge regionale per aiuti alle imprese e famiglie: “Mentre si discute sulla proposta di nuove misure per un ammontare di circa 50 milioni che il centrodestra non ha ancora ben individuato a copertura – riprende Paolucci – la Giunta lenta si dice pronta a rinunciare a 162.096.118,52 euro, ammontare compressivo proveniente dalle 94 proposte transattive formulate da imprese creditrici e debitrici della Regione Abruzzo, delle Aziende Sanitarie, delle Società partecipate, nonché da imprese creditrici di Comuni e di una Provincia, così si legge nel documento fornitoci dall’Avvocatura. Questo sarà possibile facendo ricorso all’applicazione dell’art.7 della legge regionale del 6 aprile 2020 n.9 sulla pace legale delle imprese, legge nata senza l’opportuna condivisione con le parti sociali.
Si tratta di azioni che noi avverseremo con ogni mezzo, rivolgendoci ad ogni organo di garanzia, a partire dalla Corte dei Conti, perché riteniamo ingiusto che a pagare siano gli abruzzesi, specie dopo una pandemia che ha provato fortemente tutta la comunità e con il rischio di un grave danno erariale per la Regione Abruzzo e per cittadini e imprenditori regionali, perché la manovra di fatto potrebbe regalare ingenti risorse alle imprese private che non hanno rispettato le leggi o gli accordi negoziali sottoscritti, vedendosi eliminare il contenzioso in essere, sia in materia civile che amministrativa e soprattutto in un ambito sensibile qual è quello sanitario.
No a condoni camuffati, sì ad un uso oculato delle risorse, capace di dare respiro a famiglie in difficoltà, lavoratori e imprese oneste che chiedono attenzione per ripartire e per non scomparire”.