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Abruzzo: “Il 2023 è già in emergenza idrica”

È questo quanto è emerso nel corso della seduta della Commissione d'inchiesta sull'Emergenza Idrica. A relazionare sui lavori è il presidente, Sara Marcozzi

“Le indicazioni arrivate dagli esperti di gestione idrica, ascoltati nelle corso della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica, portano in una direzione chiara, la stessa che segnaliamo da tempo: arrivare a una gestione unica del settore in Abruzzo per programmare al meglio soluzioni ai cambiamenti climatici e la programmazione degli interventi sul territorio”.

È questo quanto è emerso nel corso della seduta della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica. A relazionare sui lavori è il presidente, Sara Marcozzi: “Ho voluto fortemente convocare in audizione un gruppo di esperti, provenienti da varie zone d’Italia, per conoscere esperienze virtuose che arrivano da altre regioni. Sono stati auditi Stefano Pozzoli, Professore Ordinario della Facoltà di Economia della Università di Napoli Parthenope, Mario Rosario Mazzola, Professore Ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo, una delegazione di Utilitalia e Alessandro Mazzei, Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana”.

“Quanto emerso ricalca, di fatto, il quadro che abbiamo delineato in questi mesi di lavoro – prosegue Marcozzi -. Dobbiamo pensare al sistema acqua dell’Abruzzo come una cosa sola, non come una somma di territori e campanili. La semplificazione della governance diventa determinante per favorire la resilienza dell’intero sistema acqua che, a oggi, è minacciato da anni di incuria e dai cambiamenti climatici. Due grandi sfide che richiedono soluzioni con una visione d’insieme. Cito quello che ha affermato in audizione il direttore Mazzei, cioè che in futuro dovremo contemporaneamente difenderci dall’acqua e dalla mancanza di acqua. Per riuscirci, dovremo muoverci nel solco dell’interconnessione delle reti, creando un sistema virtuoso per cui, a seconda delle esigenze, chi soffre meno la carenza idrica possa sostenere i territori che la patiscono di più. Dobbiamo farlo in un contesto che diventa più complesso di anno in anno visto che, già a febbraio, il 2023 è stato indicato come anno di emergenza idrica”.

“È evidente che, davanti a sfide di questa portata, la logica campanilistica sia perdente in partenza. Bisogna affrontare il futuro con la forza propria di un territorio compatto e unito. In questo senso la Commissione ha già ottenuto un importante risultato, spronando i sei gestori a unire le forze sul controllo delle reti idriche e sulla riduzione delle perdite. Mi auguro che sia solo il primo passo per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi, dal miglioramento delle infrastrutture alla riduzione delle tariffe. Saranno proprio i sei gestori i protagonisti della prossima seduta durante la quale verranno nuovamente auditi per fare il punto della situazione alla luce del lavoro svolto fino a oggi”, conclude Marcozzi.

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