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Adriatic Link: avviato procedimento autorizzativo

L’opera consentirà di incrementare di circa 1000 MW la capacità di scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese

È stato avviato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il procedimento autorizzativo per la realizzazione dell’Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino in corrente continua che collegherà Abruzzo e Marche, per il quale Terna investirà oltre 1 miliardo di euro coinvolgendo circa 120 imprese tra dirette e indotto.

L’opera consentirà di incrementare di circa 1000 MW la capacità di scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese, aumentando la sicurezza, l’efficienza e la resilienza dell’intera rete elettrica di trasmissione nazionale.

L’Adriatic Link, opera inserita da Terna nel Piano di Sviluppo del 2018, è un progetto all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ambientale. L’elettrodotto “invisibile”, lungo complessivamente circa 250 km, sarà costituito da due cavi sottomarini di circa 210 km e due cavi terrestri di circa 40 km. Le due stazioni di conversione saranno realizzate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (PE), per l’Abruzzo, e di Fano (PU), per le Marche, e avranno un impatto sul territorio molto ridotto.

Il progetto è il risultato di un lungo percorso di confronto e dialogo con il territorio che, dal dicembre 2020 a oggi, si è concretizzato in oltre 100 incontri, svolti anche nell’ambito della Consultazione Pubblica, con amministrazioni regionali e comunali, associazioni e cittadini, permettendo di raccogliere proposte, analisi e iniziative legate alla stessa opera. Percorso che ha portato alla scelta localizzativa delle stazioni di conversione, dei tracciati terrestri e degli approdi del cavo sottomarino. In particolare, i cavi terrestri interesseranno in Abruzzo, nella provincia di Pescara, i Comuni di Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano e Città Sant’Angelo e nelle Marche il Comune di Fano.

La posa dei cavi in mare raggiungerà una profondità massima di 100 metri e gli approdi saranno nel litorale di Città Sant’Angelo e a Fano, in località Metaurilia. Per realizzare gli approdi dei cavi sottomarini, localizzati a Città Sant’Angelo e a Fano, si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della trivellazione orizzontale controllata (TOC) che permetterà di installare la conduttura limitando gli impatti ambientali e sociali sul litorale e di garantire la salvaguardia del collegamento elettrico in caso di erosione costiera. Parimenti, per il tracciato terrestre si utilizzerà per lo più la viabilità stradale esistente.

Nell’ambito della survey marina, che ha certificato l’idoneità del fondale alla realizzazione del progetto, sono stati ispezionati circa 700 chilometri quadrati di Mare Adriatico. L’attività si è svolta in due fasi: durante la prima, sono stati valutati gli aspetti geologici, sedimentologici, sismici, l’erosione costiera, la flora, la fauna e gli ecosistemi ai fini autorizzativi, mentre nella seconda sono stati analizzati rilievi batimetrici, morfologici e geofisici per predisporre il progetto definitivo da avviare in autorizzazione.

“L’avvio dell’iter autorizzativo dell’Adriatic Link da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un altro passo fondamentale per il processo di transizione energetica in atto”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna.

“Grazie al lavoro di tutte le persone di Terna e al contributo fattivo dei Ministeri delle Regioni e di tutti gli Enti coinvolti – continua – è stato possibile accelerare il percorso di autorizzazione dell’opera, che è previsto entri in piena operatività entro il 2028”.

Riconoscendone l’importanza strategica, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente ne ha infatti chiesto l’entrata in esercizio due anni in anticipo rispetto alle previsioni iniziali: l’Adriatic Link avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo e nell’integrazione delle fonti rinnovabili contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano e – coerentemente con gli obiettivi delineati dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) – rafforzerà ulteriormente il ruolo di Terna di regista e abilitatore della transizione ecologica, nonché quello dell’Italia di hub elettrico dell’Europa e dell’intera area mediterranea.

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