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Bozza Rete Ospedaliera: “Non risponde alle esigenze degli abruzzesi”

Dino Pepe (PD): "Se non verrà modificata, siamo pronti alla mobilitazione a difesa del nostro territorio".

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La bozza di piano che ci è stata consegnata ci lascia perplessi, non è minimamente corrispondente alle esigenze sanitarie dei cittadini abruzzesi, non vi è alcuna traccia di un miglioramento qualitativo dalle prestazioni e, nello specifico della provincia di Teramo, è peggiorativa della già precaria situazione attuale. Se nelle prossime ore la proposta presentata in commissione non dovesse essere modificata siamo pronti alla mobilitazione a difesa del nostro territorio” questo è quanto afferma il consigliere regionale e vice capogruppo del Partito Democratico, Dino Pepe, commentando la bozza del piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese.

“Nonostante si vada verso un progressivo superamento del cosiddetto decreto Lorenzin che fissa dei paramenti stingenti per quello che riguarda i posti letto e le unità operative complesse, nonostante che per la Regione Abruzzo sono state diverse le deroghe concesse rispetto al DM 70, per la provincia di Teramo il quadro della offerta sanitaria è desolante, da una lettura del documento infatti emergono molte criticità; non è previsto il DEA di secondo livello per il “Mazzini” di Teramo a cui si aggiunge un sostanziale indebolimento della struttura con il depotenziando di reparti di eccellenza come ad esempio la neurochirurgia; di fatto non avremo un ospedale in provincia con funzioni di alta qualificazione legate alla emergenze con una offerta nettamente minore sia rispetto all’attuale che rispetto ai presidi ospedalieri di altri capoluoghi” prosegue la nota. “Alti elementi di criticità li troviamo degli ospedali di Sant’Omero, dove ad esempio, viene cancellata la Medicina d’Urgenza, di Giulianova in cui sono previste solo le Unità Operative Complesse di Medicina, Chirurgia e Lungodegenza e di Atri dove non vi è traccia assoluta della Unità Operativa Semplice Dipartimentale di urologia con posti letto ordinari; del Punto Nascite e della pediatria, della Cardiologia con posti letto per acuti. Inoltre la programmazione della rete ospedaliera regionale non garantisce una equilibrata distribuzione dell’offerta sanitaria con evidenti squilibri che non solo vanno a danneggiare i territori ma rischiamo un nuovo commissariamento”.

In questa ottica rivolgo l’appello a tutte le forze politiche economiche e sociali affinché, da subito, vi sia una forte mobilitazione per scongiurare i tagli alla sanità teramana”, conclude Pepe.

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