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Caro-energia, imprese e sindacati: «Resta la mobilitazione»

Caro-bollette e proposte della Giunta regionale, le associazioni di categoria: «Restiamo sempre disponibili al confronto, ma manterremo lo stato di mobilitazione annunciato nelle scorse settimane. Nel caso, siamo pronti a manifestare in occasione della prossima seduta del Consiglio regionale».

«Restiamo sempre disponibili al confronto, ma manterremo lo stato di mobilitazione annunciato nelle scorse settimane. Nel caso, siamo pronti a manifestare in occasione della prossima seduta del Consiglio regionale». E’ quanto affermano in una nota congiunta i rappresentanti di quindici sigle associative abruzzesi espressione del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria, del turismo, dei servizi e dei sindacati dei lavoratori (Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio L’Aquila, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl) all’indomani dell’incontro avuto nei giorni scorsi con gli assessori regionali Nicola Campitelli e Daniele D’Amario sui temi del caro-energia e su un pacchetto di proposte inviato alla Giunta lo scorso settembre.

«Al di là di un’apertura alla discussione, che pure apprezziamo relativamente alla messa a disposizione di fondi per le energie rinnovabili – proseguono – resta irrisolto il tema delle risposte immediate al caro-bollette. Su questo, gli assessori si sono impegnati a verificare la disponibilità di risorse, e a riconvocarci a breve».

«Se invece dobbiamo stare ai fatti e non alle parole – aggiungono – dobbiamo prendere atto, da fonti di stampa, che sarà proposto al prossimo Consiglio regionale dalla maggioranza di governo, un maxi emendamento da ben 14 milioni di euro: soldi dispersi in mille rivoli, senza che neppure un centesimo sia stato destinato ad abbattere quel caro-energia a carico di imprese e famiglie, che pure abbiamo indicato come la priorità. E che altre Regioni italiane hanno affrontato con prontezza, mettendo in campo misure concordate con le forze sociali dei propri territori».

«Troviamo infine inopportuna l’affermazione, pronunciata dal presidente Marsilio in una recente intervista, secondo cui alcune nostre proposte – ove accolte – produrrebbero effetti di “macelleria sociale” a danno della parte più debole della popolazione. Si tratta di una frase incauta, perché tutte le nostre richieste – come Marsilio ben sa – muovono dall’ispirazione opposta», conclude la nota.

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