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Fino a domani Italia in rosso, controlli in strada

Controlli in strada oltre a posti di blocco e pattugliamenti con l'obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze

Controlli Covid: sanzionata palestra e 3 clienti

Decine di migliaia di controlli in strada oltre a posti di blocco e pattugliamenti con l’obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, in una sorta di deja-vu dello scorso anno.

Con la zona rossa nazionale disposta dal nuovo decreto anti-Covid fino a lunedì, l’Italia è tornata a vivere ovunque un week-end festivo come in un lockdown.

Ma c’è anche chi in queste ore – scrive l’Ansa – ha deciso di infrangere le regole con partite di calcetto, palestre aperte, feste di compleanno al bar, rave e persino pic-nic di protesta.

E aldilà di multe o provocazioni, sul fronte politico invece si guarda già alle prossime settimane. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in particolare, si dice “convinto che gli impegni che sono stati assunti verranno rispettati e che dal 12 o 13 aprile inizierà questa grande operazione e riusciremo a dire basta a queste troppo limitazioni che stiamo subendo”.

E Sileri sembra rassicurare: “a maggio molte regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca. Dalla metà di aprile dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri, e dalla metà di maggio – con l’aumento delle somministrazioni del vaccino – potremmo vedere ciò che ha visto in questi giorni la Gran Bretagna, ovvero un numero di morti vicino a zero”.

Nel primo dei tre giorni di stop alla mobilità in strada si sono notate soprattutto le lunghe code, in qualche città, dei cittadini che aspettano di entrare a supermercato. A Torino sui marciapiedi fino a 25 persone alla volta sono rimaste in fila in attesa di entrare in panetterie, pasticcerie e negozi di gastronomia.

Vendite a gonfie vele, ai mercati rionali, per i banchi di dolci, frutta e verdura, formaggi e salumi. In alcuni quartieri chi voleva acquistare fiori o composizioni centrotavola per i giorni di festa, è capitato anche di avere trenta clienti davanti prima del suo turno.

Anche a Firenze assembramenti ‘spontanei’ si sono creati davanti a supermercati e mercati, anche come effetto dei contingentamenti degli ingressi e in altri luoghi le persone in piedi ad aspettare il turno arrivavano ad occupare gli incroci delle strade: scene che ricordano quanto visto durante il primo lockdown della primavera scorsa.

Compito dei 70mila uomini delle forze dell’ordine in campo è anche quello di vigilare per il divieto di spostamenti anche nel proprio Comune, se non per urgenza, attività motoria vicino a casa o per andare a trovare parenti oppure amici in massimo di due persone (i minori di 14 anni conviventi non si considerano nel conteggio).

I furbetti non sono mancati, soprattutto nelle località di mare. Tra gli episodi, quelli di Catania, dove una partita di calcetto con numerosi spettatori e una festa di compleanno in un bar sono stati interrotti in due distinte operazioni dai carabinieri: il loro arrivo ha provocato un fuggi fuggi generale.

I militari hanno bloccato a Palermo un rave party organizzato con un tam tam sui social mentre a Carrara, in Toscana, in undici sono stati sorpresi a fare i pesi in palestra: alcuni di loro venivano anche da fuori città per allenarsi. Nei giorni precedenti, ad insospettire i carabinieri era stato il via vai di persone in tenuta ginnica, fotografate prima che entrassero nella palestra, dove le vetrine erano state oscurate.

È diventato già virale invece il video del pic-nic abusivo a Minori, sulla costiera amalfitana, dove il sindaco della località – dopo aver tentato con l’ausilio dei vigili urbani di far desistere i commensali – ha buttato all’aria i tavolini. Il pranzo all’aperto era stato organizzato dal movimento #IoApro composto da commercianti che si sdicono ‘economicamente esasperati’.

“Si può andare in vacanza all’estero ma non si può mangiare un panino fuori in riva al mare”, spiegavano gli organizzatori nel filmato.

In Sardegna c’è invece già un sistema di controlli sanitari nei porti e aeroporti isolani, introdotti quando l’Isola era in zona bianca, tuttora vigenti per chi sbarca sul territorio regionale: un protocollo che di fatto già da un mese potrebbe anticipare quello che sarà il green pass, il lasciapassare europeo che consentirà di viaggiare alle persone che hanno fatto il tampone, con risultato negativo.

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