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Gsa: per l’Anac incarico a Piccinini “era inconferibile”

Per il presidente Piccinini: "Mia posizione è legittima"

L’Anac (autorità nazionale Anticorruzione) con delibera 157 del 30 marzo scorso, ha dichiarato inconferibile l’incarico di presidente del Cda della Gran Sasso Acqua Spa, società pubblica del ciclo idrico integrato, all’avvocato Alessandro Piccinini, ex assessore comunale dell’Aquila, uno dei fedelissimi del sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi.

Piccinini, annunciando l’abbandono della politica, si era dimesso da assessore a Sport, Commercio e Attività Produttive il 26 marzo 2019 e aveva assunto la guida dalla società pubblica il 16 luglio 2020.

Per l’Anac, la carica non poteva essere assunta in quanto Piccinini era anche commissario liquidatore di Euroservizi Spa, società a totale capitale pubblico detenuta dalla Provincia dell’Aquila, incarico portato avanti dal 31 luglio 2019 al 19 aprile 2021.

Anac ha dichiarato inconferibile anche l’incarico di liquidatore di Euroservizi. Anac richiama il Decreto legislativo 39/2013 riguardante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.190″, la cosiddetta Legge Severino: per l’Anticorruzione l’incarico è troppo ravvicinato e quindi non è stato dato “luogo allo stacco di ‘raffreddamento’, previsto dalla legge, per evitare le porte girevoli dall’incarico politico di assessore a quello di liquidatore o di presidente di Cda di nomina politica”.

La figura del liquidatore di Euroservizi è decisa discrezionalmente dal presidente della Provincia.

Se i due incarichi di nomina politica risultano nulli, Anac ha anche sancito – in base alla legge – che i componenti dell’organo alla data del conferimento dell’incarico non possano per 3 mesi conferire tutti gli incarichi di natura amministrativa di competenza. Questo proprio in base al decreto 39/2013.

È un parere interlocutorio, continuo serenamente a svolgere il mio lavoro convinto che non ricorra il caso dell’inconferibilità, semplicemente perché era una manifestazione d’interesse della Provincia dell’Aquila a cui ho partecipato con altri professionisti, sono quindi certo della legittimità della mia posizione e della bontà delle mie tesi”.

Così Alessandro Piccinini, presidente del Cda della Gran Sasso Acqua, sul parere di inconferibilità dell’incarico al vertice della società pubblica del ciclo idrico integrato nel territorio aquilano, emesso dall’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac).

L’avvocato Piccinini precisa, in una nota, “di non essere decaduto dall’incarico a seguito del parere pronunciato dall’Anac”. L’Autorità ha motivato il provvedimento con il fatto che Piccinini, nominato il 16 luglio 2020 alla guida della Gran Sasso Acqua, dopo aver abbandonato la politica e la poltrona di assessore comunale nelle fila della maggioranza di centrodestra, era anche commissario liquidatore di Euroservizi, società a totale capitale pubblico detenuto dalla Provincia dell’Aquila, ruolo ricoperto dal 31 luglio 2019 al 21 aprile 2021. Il provvedimento Anac è stato notificato, oltre che a Piccinini, alla Provincia e alla stessa Gran Sasso: l’iter prevede che gli enti lo analizzino per poi imboccare due strade, attuare quanto segnalato oppure archiviare, cioè ritenere che non sussistano le condizioni. A quel punto, Anac potrebbe impugnare le decisioni contrarie al Tar.

Stando alla nota, il presidente e la Gran Sasso non attueranno la disposizione.

“Ci saranno ora provvedimenti che dovranno essere adottati dai competenti organismi – continua Piccinini – Il parere dell’Anac non dispone in alcun modo la decadenza, al contrario, in precedenti casi analoghi, il parere dell’Autorità non ha trovato alcun fondamento. Stiano dunque sereni quanti pensano che possa farmi da parte, sono certo delle mie ragioni e andrò dritto per la mia strada”, conclude il presidente della Gran Sasso Acqua.

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