Spuntano anche reati di natura sessuale nella maxi inchiesta che ha colpito la Marsica, e in particolare il Comune di Celano, e che ha portato all’individuazione di numerose procedure di gara pilotate da amministratori e dirigenti comunali in favore di soggetti predeterminati.
Un “sistema clientelare, fondato su amicizie”, il tutto “in totale dispregio dei criteri di imparzialità, trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione” e, “il reato più odioso di tutti quelli trattati nell’inchiesta” – come lo ha definito il Gip – la concussione sessuale.
A rendersi responsabile di questo reato – stando alle intercettazioni e ai video in mano agli investigatori – sarebbe l’ex senatore di Forza Italia e vice sindaco Filippo Piccone, che avrebbe indotto una giovane di Avezzano “a concedere favori sessuali per conseguire i benefici prospettateli, pur con la consapevolezza che non fossero dovuti”.
La ragazza – anche lei indagata – sarà ascoltata nei prossimi giorni. Da quanto emerge dagli atti, intanto, gli incontri tra Piccone e la giovane sono stati ripresi da telecamere, nascoste dagli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri proprio nell’ufficio dell’ex senatore azzurro, difeso dall’avvocato Antonio Milo.
Al centro della vicenda ci sarebbe il rinnovo dell’assunzione della giovane, alla quale Piccone chiedeva “di essere un po’ più leggera”.
Secondo l’ipotesi dell’accusa, quindi, Piccone avrebbe lasciato intendere di voler pilotare un concorso pubblico in favore della ragazza, “invitandola, però, a trascorrere del tempo insieme”.
La giovane è difesa dall’avvocato Roberto Verdecchia.