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L’Aquila, “investire su screening nelle scuole”

Romano e Soncini (Iv): "300mila euro che dovranno essere dirottati su altre fasce di popolazione, dopo una accurata valutazione della stratificazione del rischio"

“Mentre a L’Aquila le scuole continuano a chiudere per contagi, l’accordo voluto da Federfarma e Assofarm con la Regione Abruzzo offre la possibilità alla popolazione studentesca e al personale scolastico d’Abruzzo di farsi testare nelle farmacie convenzionate: il tutto gratuitamente e su base volontaria.
Viene così superato il progetto di screening che il sindaco Biondi avrebbe voluto effettuare sulla popolazione scolastica aquilana, ma che ancora non aveva visto la luce”. Così in un comunicato il capogruppo di Italia Viva Paolo Romano e il consigliere comunale Italia Viva Scoppito, Pamela Soncini.

“L’avevamo detto: la tempestività era d’obbligo, soprattutto quando la decisione di intervento avveniva già indiscutibilmente tardi rispetto alla situazione sanitaria. Ci auguriamo che adesso il Comune vorrà sponsorizzare adeguatamente, anche attraverso i canali di Vinci il Virus, il progetto di screening di Federfarma e Assofarm affinché venga raggiunto il maggior numero di studenti e di operatori scolastici, cosa che non era stata fatta con il progetto del Ministero della Salute che mirava a testare gratuitamente i docenti prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Al contempo, l’amministrazione dovrà anche reinvestire le risorse del suo progetto di screening sulle scuole: si tratta di ben 300mila euro che dovranno essere dirottati su altre fasce di popolazione, dopo una accurata valutazione della stratificazione del rischio.

Un’altra azione da mettere in campo immediatamente è un protocollo unitario di gestione in caso di contagi nelle scuole. Anche qui c’è bisogno di velocità e concretezza: sono già passati troppi giorni dalla riunione in prefettura sull’argomento e non si è prodotto ancora nulla di ufficiale da approvare per una gestione delle scuole unitaria e concorde. Non si può continuare ad assistere a comportamenti che cambiano di scuola in scuola, nè è possibile che il sindaco dichiari che si faranno test a tappeto in una scuola appena chiusa per Covid mentre altre, chiuse in precedenza, non ne hanno beneficiato.
La confusione si supera solo con la concretezza e la certezza delle regole che dovranno valere per tutto l’ambito aquilano.
A questo proposito sarebbe bene che il protocollo preveda anche la gestione di quelle situazioni particolarmente delicate che i dirigenti scolastici, pur nella loro piena libertà decisionale, non sempre riescono ad affrontare trovandosi nella difficoltà dell’assenza di norme specifiche; ci riferiamo a studenti immunodepressi o che vivono all’interno di un contesto familiare che contempla un membro immunodepresso e che devono assolutamente poter beneficiare della didattica a distanza: inserire nel protocollo unitario e dunque normare queste casistiche diventa fondamentale nella lotta contro il virus”.

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