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Lodo Italgas, “Ricci in totale confusione”

Il Comune di Celano: “Sostenere bugie anche di fronte all’evidenza sta diventando una brutta prassi”

Elezioni Celano: PD unito, verso ampia alleanza

“Del tutto fuorvianti e strumentali appaiono le affermazioni di Ricci sul riconoscimento del debito legato alla “vicenda Italgas”. Quest’ultima risale agli anni 2000, a seguito di un contenzioso insorto tra il Comune di Celano e Italgas Reti Spa, all’epoca titolare del servizio di distribuzione del gas nel territorio comunale. Nel 2006 il Comune indisse una procedura selettiva pubblica all’esito della quale il servizio fu affidato ad altro fornitore, la 2i Rete Gas. Italgas reclamò un ristoro dal Comune di Celano per ben 4.397.448 € per la cessione delle reti e degli impianti di distribuzione del gas-metano di sua proprietà, più rivalutazione monetaria ed interessi, per un ammontare finale di quasi 6.000.000 €.
Il Sindaco Santilli, che si era ritrovato addosso il contenzioso nella sua massima espressione, nel 2016 preferì fare ricorso al collegio arbitrale, come era previsto nella prima convenzione tra Italgas e Comune del 1974, per tentare di limare le somme. Il collegio arbitrale nel 2020, ha respinto nella quasi totalità la richiesta di Italgas ed ha sancito che il Comune di Celano deve ad Italgas per gli impianti e la cessione definitiva delle reti € 2.838.236,61.
Si è passati dunque da una cifra iniziale pretesa da Italgas di quasi 6.000.000,00 di euro ad una somma riconosciuta nel lodo arbitrale di 2.838.236,61 di euro.
Vanno precisati e chiariti a questo punto dei passaggi fondamentali.
L’amministrazione comunale, nel corso del contenzioso ha adottato tutte le misure previste dalla legge per non trovarsi impreparata all’esito del giudizio, ed ha pertanto accantonato in via prudenziale una somma tale da coprire interamente la passività sopravvenuta. Come già evidenziato anche dal Commissario Canale, oggi il Comune è perfettamente in grado di adempiere al pagamento della somma senza recare alcun danno al bilancio del comune, che in assenza degli accantonamenti fatti avrebbe invece rischiato il dissesto finanziario.
Il riconoscimento del debito, va spiegato ai consiglieri di opposizione, è una procedura obbligatoria prevista dalla legge a seguito dell’emissione di una sentenza esecutiva, che in questo caso è rappresentata dal Lodo arbitrale. L’ente dunque, in sede di equilibri di bilancio, fatta la ricognizione di potenziali passività che avrebbero potuto pregiudicare gli equilibri stessi, ha dovuto necessariamente deliberare e finanziare la legittimità del debito fuori bilancio, mettendo in campo gli accantonamenti prudenzialmente posti in essere negli anni, senza recare alcun pregiudizio alla gestione corrente del bilancio e di conseguenza ai servizi forniti alla collettività.
Vi è inoltre un altro aspetto non trascurabile, intraprendere il contenzioso con Italgas non è stato un mero capriccio dell’amministrazione dell’epoca, bensì è stata frutto di una valutazione oculata per consentire al bilancio del Comune di Celano di incassare le spettanze che la legge prevedeva a fronte della concessione delle reti ad un privato.
La decisione di mettere a gara la gestione delle reti ha fruttato all’ente dal 2008al 2021 l’ente oltre 5 milioni di euro. Va inciso che se il gestore fosse rimasto Italgas la somma incassata oggi sarebbe stata pari a zero.
È quantomai stucchevole e raccapricciante, quindi, che oggi il gruppo di minoranza “Per Celano” per bocca del consigliere Gaetano Ricci tenti di far cadere non si sa quali colpe sull’attuale amministrazione, quando questa non solo ha operato nell’interesse dell’Ente per risolvere la questione Italgas “ereditata” da scelte politiche, condivisibili per l’epoca, di altre amministrazioni ma ha fatto in modo che il debito derivante dal giudizio fosse finanziabile dalle casse accantonando le somme necessarie.
Solo fino a qualche mese fa la minoranza “Per Celano” inoltre parlava di ammanchi di 400.000 € per la Tari, lo stesso Ricci nel consiglio comunale di venerdì 30 luglio ha prima dichiarato il suo voto contrario alla delibera per le riduzioni della TARI proposta dalla maggioranza, in quanto sosteneva mancasse il parere del revisore dei conti, cosa non prevista dalla legge, salvo poi al momento della votazione votare lui stesso il punto all’ordine del giorno all’unanimità vista la copertura finanziaria.
Tutto ciò dimostra per l’ennesima volta la confusione, il continuo mancato approfondimento e l’insipienza politica del gruppo di minoranza che strumentalizza e forvia l’opinione pubblica per ogni cosa, facendo tutto fuorché l’interesse “Per Celano”!”

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