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Mamme ai tempi del Covid-19: focus sul Reparto di Avezzano

Il primario del Reparto di Ostetricia e Ginecologia di Avezzano, Giuseppe Ruggeri, rassicura le sue pazienti: "Le disposizioni di Asl e Regione Abruzzo sono molto stringenti, ma noi ci siamo organizzati. L'Ospedale è uno dei posti dove si deve annullare il contagio".

Una chiacchiera senza caffè, tra donne. Una chat tra mamme, anzi, o future tali. Così è partita l’idea di questo piccolo approfondimento sul nostro giornale, un piccolo ritaglio di quotidiano da dedicare a chi, al Covid-19, risponde con un fiocco rosa o un bel nastro azzurro. Maria Chiara Iezzi, di San Benedetto dei Marsi, darà alla luce Tommaso verso i primi giorni del mese di maggio, il mese per eccellenza della primavera. Ma di primavera, questo tempo dettato da restrizioni, divieti sociali e aziende col lucchetto incollato al cancello, non ha davvero nulla.

“Il mio compagno non potrà assistere al parto – confessa Maria Chiara – per via delle nuove regole. Dovrà attendere, quando arriverà il momento, in Sala d’attesa”.

Cosa dovranno aspettarsi le future mamme che partoriranno al Reparto Maternità di Avezzano? Nella stanze, cioè, di un Ospedale già messo in seria difficoltà dalla dilagante emergenza sanitaria legata al Covid-19 e dove “si registra una scarsissima presenza di DIP per il personale sanitario”? Il dottor Giuseppe Ruggeri è il primario di questo Reparto che alla morte e alla malattia ha sempre contrapposto l’asso di cuori della vita e della rinascita. “Le cose adesso stanno così – ci dice – le misure adottate di concerto tra Asl e Regione Abruzzo sono severe, anche in un Reparto nascite, ma servono tutte per far sì che, proprio in Ospedale, il rischio di contagio tenda allo zero. Qualsiasi presidio ospedaliero, si sa, al giorno d’oggi, è uno dei punti maggiormente sensibili relativamente alla diffusione rapida del virus”. E allora queste mamme cosa devono fare? Come devono comportarsi? In dolce attesa in un momento di cesura storica come questo, in un frangente temporale in cui il sole lo si vede solo attraverso il vetro freddo di una finestra. In cui l’aria che odora di belle giornate fa quasi paura.

“Innanzitutto le future mamme devono stare tranquille – spiega Ruggeri – Noi consentiremo l’accesso in Reparto per un’ora al massimo a famiglia e parenti stretti, dalle 15 alle 16. Ovviamente potrà entrare una persona soltanto al giorno per gestante o neomamma. Abbiamo ridotto anche noi al minimo, come tutti gli altri Reparti, le attività ospedaliere: non si fa più ambulatorio e tutti gli interventi chirurgici programmati sono stati sospesi o rimodulati. – avverte – Saranno ricoverate solo due persone al massimo per stanza, proprio per consentire una distanza di almeno 4/5 metri tra i letti delle pazienti. Per ora, ad Avezzano, non abbiamo avuto alcun caso di puerpere con Covid-19. I familiari che accederanno al Reparto dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina. Certo, la notte non è prevista la presenza di mamme, sorelle, zie o amiche in Reparto, ma ci saranno le nostre infermiere, le nostre ostetriche e le nostre puericultrici al fianco delle mamme. Loro diventeranno le migliori amiche delle nostre pazienti, come è sempre stato. Sottolineo anche che saranno ricoverate meno pazienti assieme, quindi per il nostro personale sanitario a disposizione, sarà ancora più semplice poter assistere in maniera costante ed adeguata le gestanti. E’ un periodo critico per tutti, in un modo o nell’altro. Ma il calore, la vicinanza, l’assistenza, la disponibilità del nostro Reparto non verranno mai “blindate” da alcun Decreto, quindi dico a chi verrà a trovarci per mettere al mondo un figlio: state tranquille e godetevi comunque questo momento irripetibile della vostra vita”.

Il mese di maggio è quello del calendario per eccellenza dedicato alla dea Maia, madre di Mercurio e divinità dell’abbondanza. Un segno profetico, quasi, in questa folta parentesi storica dell’Italia. La luce della fertilità contro l’aridità di un virus maledetto.

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