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Nascerà documento congiunto tra Marsica e Valle Peligna

La battaglia sanitaria è la stessa e il documento marso-peligno in effetti potrebbe sortire un'eco ancora più robusta. I due sindaci che coordinano le due adunanze di primi cittadini, Di Pangrazio e Casini, ascoltati dalla nostra Redazione, si dicono d'accordo. "Vedrete che si farà".

La battaglia sanitaria è la stessa, da più settimane. Situazione al collasso nella Marsica, così come ampiamente documentato da una larga parte di primi cittadini della zona e dagli stessi cittadini e situazione al collasso nella Valle Peligna. Giovanni Di Pangrazio, vertice amministrativo della città di Avezzano, si è detto favorevole più volte ad intavolare un discorso anche con il fronte peligno dell’Abruzzo, a partire dal primo cittadino di Sulmona, Annamaria Casini. “E’ dalla nostra parte, è con noi. Gliene parlerò”, ci ha sempre detto Di Pangrazio, riferendosi proprio alla Casini.

Se da un parte dell’Abruzzo mancano sia posti letto che personale (Marsica) – stamattina è stata terminata l’istallazione della tensostruttura con 14 stanze – dall’altra parte è proprio la scarsezza di personale sanitario a fare da buco (tantissimi contagiati tra gli operatori ospedalieri), questo il principale grido d’allarme della Valle Peligna. In entrambi i territori si contesta la gestione dell’emergenza legata al Covid sia da parte della Regione Abruzzo, che da parte della Asl 1.

Sono mancate, per i due sindaci e quindi per i due territori amministrati, le risposte, gli interventi, i fondi, la tempestività. La Provincia dell’Aquila è duramente colpita da questa ondata di contagi, rispetto alla prima fase. Anche Annamaria Casini non ci ha nascosto la possibilità di questa iniziativa, di sottoscrivere, cioè, un documento congiunto di soluzione dell’emergenza sanitaria proprio con l’area Marsica. A quel punto, la voce sarebbe doppia: un grido di ascolto dalla Marsica e dalla vicina Valle Peligna.

Per la difesa della salute, in fondo, non esistono muri.

Nessun territorio, come dice sempre il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, “deve essere figlio di un Dio minore”.

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