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Oncologia a L’Aquila: ecco Dignicap, il primo in Abruzzo, funziona nell’80% dei malati che fanno chemio

Il malato oncologico, sottoposto a chemioterapia, indossa una speciale ‘cuffia’ tecnologica in silicone ed evita la caduta dei capelli, con grandi benefici estetici ma soprattutto psicologici.

All’ospedale di L’Aquila arriva il Dignicap, macchinario all’avanguardia (ce l’hanno una decina di Regioni in Italia), frutto dell’impegno di associazioni onlus che, tramite una raccolta di fondi, l’hanno acquistato e messo a disposizione della Asl.

L’innovativo dispositivo è stato presentato ieri mattina all’ospedale di L’Aquila nel corso di una conferenza stampa, svoltasi all’ospedale di L’Aquila, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il manager della Asl, Rinaldo Tordera, il sindaco Pierluigi Biondi,  il prof. Corrado Ficorella, direttore di oncologia, affiancato dalla dottoressa Katia Cannita, dello stesso reparto, l’assessore regionale al bilancio, Guido Liris, e il professor Carlo Masciocchi, prorettore dell’Università.

A mobilitarsi, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’acquisto del macchinario, sono state le associazioni ‘Morena una farfalla per sempre’, presieduta da Giovanni Signorile, e ‘Una storia felice’ di Chiara Gallo che insieme sono riuscite a raccogliere circa 40.000 euro, utilizzati dapprima per donare poltrone per infusione di chemioterapia e successivamente per il dispositivo che impedisce la caduta dei capelli. Il macchinario, inventato negli anni scorsi in Svezia, è stato progressivamente migliorato sul piano della funzionalità e con la versione attuale è in grado di evitare la perdita dei capelli nell’80% dei  pazienti. Un beneficio di grande impatto sul malato oncologico che migliora di molto la qualità di vita, consentendogli di evitare pudori e imbarazzi e di vivere meglio i rapporti sociali e lavorativi, spesso messi a dura prova proprio dal malessere psicologico dovuto ai danni estetici delle terapie.

Come funziona il Dignicap?

In sostanza, il malato indossa una specie di cuffietta in silicone che, tramite un dispositivo computerizzato, fa circolare un liquido refrigerante che porta progressivamente a 4°C la temperatura del cuoio capelluto: ciò determina la vasocostrizione e impedisce di perdere i capelli. Il trattamento prevede una fase di preparazione di 30 minuti che avviene contestualmente alla fase di premedicazione del paziente alla chemioterapia, si protrae per tutto il tempo della stessa e si prolunga per un tempo che va dai 30 ai 90  minuti successivi in base al tipo di farmaco utilizzato. Ovviamente, per introdurre la nuova procedura, è stato necessario formare il personale dell’ospedale. Il macchinario può essere utilizzato per tutti i malati oncologici, con risvolti psicologici assai importanti soprattutto nelle donne in cui, per ovvie ragioni, la perdita dei capelli ha un impatto più sentito. Peraltro, a giugno, all’ospedale aquilano verrà donata una seconda apparecchiatura grazie all’impegno dell’associazione ‘Red blue eagles’ ultrà dell’Aquila calcio che hanno sensibilizzato in maniera capillare la città ed a cui si sono aggiunti, proprio nei giorni scorsi, i vigili del fuoco. La disponibilità di un secondo macchinario eliminerà e ridurrà le liste di attesa garantendo a tutte le pazienti che lo richiederanno la stessa opportunità.

Fonte e foto di: As 1

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