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Perdonanza, Biondi: “Edizione nel segno dell’armonia”

I ringraziamenti del sindaco anche dopo la visita del Papa

“Quella appena conclusa è una edizione della Perdonanza Celestiniana indimenticabile che ha visto la città dell’Aquila proiettata nel mondo grazie alla presenza eccezionale di Papa Francesco“, lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, all’indomani della chiusura della Porta Santa della 728/a Perdonanza.

“La visita del Pontefice – ha aggiunto il primo cittadino – la festa del Perdono celestiniano riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità il Fuoco del Morrone che si è unito al Corteo storico della Bolla, tornato nella sua versione originale dopo due anni di staticità, le manifestazioni artistiche di indubbio spessore, hanno fatto registrare in città un numero di presenze straordinario e un’atmosfera di partecipazione emotiva tangibile”.

Per Biondi “il risultato di questi giorni memorabili è il frutto di un lavoro organizzativo durato mesi”.
   
Dal sindaco anche un ringraziamento a tutti i dipendenti delle strutture comunali, dirigenti, funzionari e operai del Comune dell’Aquila, in primo luogo alla struttura “Aq Progetti speciali per la rinascita” in capo al coordinamento dell’imponente macchina organizzativa, grazie al personale delle società partecipate, al corpo di Polizia Municipale.
   
“Rinnovo la mia gratitudine – ha detto ancora il sindaco – alle istituzioni che ci hanno sostenuto, in particolare alla Prefettura dell’Aquila, a tutte le forze dell’ordine e ai corpi speciali impiegati nella gestione della sicurezza pubblica, grazie alla Polizia di Stato della Questura dell’Aquila, al Comando provinciale dei Carabinieri, alla Protezione Civile, al personale della Asl 1, per l’indispensabile e costante supporto fornito ai diversi settori dell’ente comunale. Un plauso a tutti i membri del Comitato Perdonanza, anche per la riuscita del Corteo storico”.
   
“L’indulgenza lucrabile tutto l’anno per volontà del Papa – ha concluso – colloca L’Aquila al centro della cristianità universale. In ragione di questo grande dono e delle importanti ricadute sul nostro territorio che ne conseguiranno, è necessario proseguire nel solco dell’armonia e della collaborazione”. 

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