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Sanità, PD: “Ecco le bugie della destra”

"L’atteggiamento è singolare e omissivo, a fronte di un risultato disastroso nella gestione della sanità"

COMUNICATO STAMPA

 

“Sulla sanità ci sono scelte misurabili di cui il centrodestra deve rispondere non a noi ma ai cittadini, sono stati sufficienti cinque anni per distruggerla come sa chiunque, quotidianamente, è costretto a rivolgersi all’ospedale e ai suoi servizi. In tutto questo, dobbiamo assistere all’atteggiamento inqualificabile di Pierluigi Cosenza, direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, che dovrebbe limitarsi ad assolvere al suo ruolo tecnico e istituzionale, e del sindaco Pierluigi Biondi che elude tutte le domande che gli abbiamo posto”.

Così il capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano, in una conferenza stampa convocata per “svelare le bugie della destra sulla sanità” alla quale hanno partecipato anche Pierpaolo Pietrucci e Rita Innocenzi, candidati al Consiglio regionale, Stefania Pezzopane, consigliera comunale, l’ex sindaco Massimo Cialente, il segretario comunale del Pd Nello Avellani ed Eva Fascetti, responsabile sanità del Pd L’Aquila.

“Se si ha a cuore la sanità si viene in Consiglio comunale. L’abbiamo definita operazione-verità perché abbiamo portato dei dati mentre dall’altro lato abbiamo ascoltato balbettii senza entrare nei numeri”, ha aggiunto Albano. “I cittadini sono arrabbiati e non abbiamo risposte perché Biondi continua a parlare del passato e di Dea di secondo livello”.

“Visto che ci accusano di immaginare una sanità a doppia velocità mi si spiegherà come mai questa giunta regionale ha fatto scelte misurabili in quella direzione, ad esempio con i fondi per contrastare il Covid distribuiti non equamente e creando un Covid hospital solo a Pescara”, ha ricordato Albano. “Mi chiedo se quei posti letto si sommano a quelli dell’ospedale di Pescara. In un momento come questo in cui la città pone domande puntuali che Biondi elude tutte, il sindaco ci dica perché i dati sanitari sono così critici”.

“Pierluigi Cosenza ha estrapolato, decontestualizzato e mistificato un pezzettino del programma di Luciano D’Amico sulla sanità”, ha detto dal canto suo Nello Avellani, “abbia la decenza di dimettersi, una funzione come la sua dovrebbe essere a garanzia dei cittadini e non può essere gettata nel pantano della campagna elettorale”.

“Cosenza viene pagato da questa Regione come dirigente, ma ha dimostrato una profonda slealtà”, ha commentato Cialente. “Ho fatto il sindaco e so che alcune volte ci si deve auto-censurare, come non puoi vestirti male o fare il matto al bar perché rappresenti tutti, allo stesso modo non puoi essere sfacciato nelle dichiarazioni. Conosco Cosenza e non mi stupisce questa buffonata, ma mi sorprende che venga ripresa dal sindaco”.

“Non mi spiego”, ha aggiunto Cialente, “come in un Consiglio comunale aperto su un tema importante come la sanità il sindaco non abbia partecipato e sia scappato a Roma. La mobilità passiva registrata all’Aquila è uno schiaffo e sulla sanità gli aquilani devono votare pensando a sé stessi, ai loro figli e ai nipoti che vivranno questa città, pensando alle indagini mediche per le quali ci sono da attendere 300 giorni”.

“L’atteggiamento è singolare e omissivo, a fronte di un risultato disastroso nella gestione della sanità. Ricordo che nel 2019 abbiamo consegnato un risanamento dei bilanci e oggi dopo soli cinque anni siamo ad un deficit preventivo di circa 120 milioni di euro che nel consolidato di aprile 2024 vedremo a quanto ammonterà”, ha rilevato Eva Fascetti, di professione medico.

“Si è passato il segno”, ha aggiunto la Pezzopane, “inadempienti sono i dirigenti regionali che hanno omesso di affrontare un loro obiettivo programmatico in merito alla Dea di secondo livello ed è vergognoso il fatto che siano loro che hanno depotenziato il nostro ospedale ad attaccare ingiustamente un candidato che non ha responsabilità in merito”.

“Non è la prima volta che il centrodestra, preoccupato di perdere consenso, fa uscite posticce utilizzando i propri tecnici, ma è sotto gli occhi di tutti come la filiera politica che quotidianamente raccontano essere la panacea di tutti i mali, abbia prodotto una sanità più scadente”, ha rilevato Rita Innocenzi. “L’uscita di Cosenza è fuori luogo, risponde ad altri tipi di preoccupazione e, forse, a logiche di gratitudine rispetto a ciò che è avvenuto e a certi percorsi di carriera, insomma a qualcosa che non c’entra nulla con la salute delle persone”.

“La narrazione della sanità pubblica nella disperazione di Marsilio è diversa da quella della percezione della cittadinanza”, ha rilevato Pietrucci. “La verità è che oggi l’assicurazione dei livelli di sanità minimi sono dati da erogazioni liberali di associazioni e contributi dei cittadini stessi e questo è rilevato anche da classifiche mondiali di tutti gli ospedali in cui manca quello dell’Aquila”.

“Biondi e Marsilio devono rispondere sul futuro dell’ospedale di San Salvatore, per il quale non è stato stanziato neanche un euro ed è per questo che perdiamo le specialistiche; l’Università è penalizzata perché non viene menzionata nelle prime 40; con il Covid all’Aquila ci hanno ridotto allo sfascio totale ripristinando addirittura le tende blu. Il nostro ospedale perderà competitività e, attraverso il voto di domenica, quella della sanità sarà la più grande bocciatura che avrà Marsilio”, ha concluso Pietrucci.

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