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Mariani: “La Regione penalizza la sanità teramana”

Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’ si dice "sempre più preoccupato"

Sanità, Mariani: «Maggiori aiuti per infermieri e operatori sanitari»

“Mentre la Regione penalizza la sanità teramana non vi è nessuna traccia del tavolo istituzionale provinciale promesso dal Presidente Di Bonaventura, ma mai convocato. Sono passati 45 giorni dalla mia richiesta al Presidente della Provincia di Teramo di convocare un tavolo istituzionale provinciale, che veda la presenza di tutti i Consiglieri Regionali della provincia di Teramo, del Presidente e dei Componenti del Comitato Ristretto dei Sindaci, per elaborare una proposta unitaria di riordino della rete ospedaliera teramana e per ragionare su come impiegare i fondi previsti per il territorio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma al netto delle rassicurazioni ricevute, anche a mezzo stampa da Diego Di Bonaventura, non si ha alcuna notizia”.

È quanto ribadisce, “sempre più preoccupato”, il Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’ in Consiglio regionale Sandro Mariani.

“Questa mattina il presidente Marsilio e l’assessore Verì stanno tenendo una conferenza stampa per presentare la proposta di riordino della rete ospedaliera abruzzese, ma a Teramo nulla si è mosso, ma soprattutto nulla è stato fatto per far sentire le ragioni e le giuste ambizioni del nostro territorio” prosegue Mariani.

“Quando il 19 giugno il Presidente Di Bonaventura dichiarò che avrebbe convocato il tavolo istituzionale provinciale a giorni speravo francamente che, almeno questa volta, avrebbe mantenuto la parola, devo invece constatare, per l’ennesima volta, che sui problemi del nostro territorio continua a ‘fare melina’, con annunci e discorsi ‘ecumenici’ di fantomatiche mediazioni che, ogni volta, si trasformano in un nulla di fatto per la provincia di Teramo”.“Così, mentre la Regione Abruzzo sta decidendo le sorti della sanità abruzzese e teramana, Di Bonaventura e gran parte del centrodestra locale attendono in silenzio l’esito di decisioni che sono state prese ‘sopra le nostre teste’, dimostrando ancora una volta sudditanza politica (e non solo) e poca attenzione agli interessi dei teramani”, conclude Mariani.

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