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PNRR, Negri: “Transizione o bomba ecologica?”

Il consigliere di minoranza del Comune di Collelongo: "L'innovazione tecnologica inevitabilmente produrrà una valanga di materiali da smaltire"

“Siamo giunti all’alba di una nuova era eppure rischiamo di dare il colpo di grazia ad un mondo già profondamente provato.
Quello che ci apprestiamo a vivere con l’arrivo dei fondi europei è di una corsa frenetica verso una innovazione tecnologica che inevitabilmente produrrà una valanga di materiali da smaltire”. Così il consigliere di minoranza del comune di Collelongo, Valerio Negri.

“Si è già in corsa con la sostituzione degli apparati televisivi con quelli di ultima generazione e gli incentivi spingono ad un rinnovamento che se non gestito rischia, come in passato, di generare cimiteri di rifiuti elettrici ed elettronici in ogni dove.

Stessa cosa dicasi con l’incentivo al 110% in edilizia, la grande mole di lavoro già avviato e quello che seguirà fino al 2023, termine ultimo per l’attuazione degli incentivi, andrà a creare una tale mole di scarti che potrebbero ulteriormente compromettere lo stato di salute dei nostri territori.

Nelle foto alcune situazioni incancrenite lungo il corso del torrente “Rosa” (zona Trasacco/Collelongo) che mostrano quanto l’uomo possa far male alla nostra splendida natura.
Si va dagli scarichi di materiale di terreno contaminato a scarti di RAE, una quantità importante di Eternit e una presenza cospicua di rifiuti domestici.

Ciò che inevitabilmente occorre affiancare alle risorse del PNRR è una transizione verso la legalità.
Legalità che oggi più che mai ogni individuo deve ricercare al fine di dare il proprio contributo alle tante voci che scuotono le nostre coscienze.

Non ci sarà transizione ecologica senza una nuova coscienza etica e morale, a questa vanno affiancate risorse economiche, personale adeguatamente formato per dare supporto alle autorità preposte ai controlli, risorse al sistema giudiziario per snellire le pratiche e arginare fenomeni illeciti.

Al fine di gettare le basi per un futuro sostenibile vanno incentivate a livello scolastico non delle giornate ecologiche una tantum, va messo in piedi un percorso graduale dalle prime classi fino alle università.
Ciò di cui abbiamo bisogno è di ragazzi attenti alla salvaguardia del territorio attraverso l’uso e la conoscenza dei materiali al fine del loro corretto smaltimento.

Smaltimento che dovrà generare non rifiuti ma materie prime da riciclare e destinare a nuova vita abbattendo costi per l’approvvigionamento.
Se saremo in grado di attuare delle buone pratiche riusciremo ad imprimere nuovo slancio alla nostra economia, l’alternativa è la bomba ecologica”.

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